Antonella TROTTA | Progetti
Antonella TROTTA Progetti
L'ALTRO RINASCIMENTO. ADRIAN STOKES E IL "QUATTRO CENTO"
Adrian Stokes (1902-1972), storico e critico d’arte, psicoanalista, saggista, poeta e pittore inglese, in The Quattro Cento (1932) e The Stones of Rimini (1934) ha definito «a different conception» del Rinascimento per il pubblico anglosassone. Nel 1926, a Venezia incontra Ezra Pound, la cui influenza sulla visione “differente” del Rinascimento è stata restituita alla sua giusta portata (Read). Dal 1929 al 1936, è in terapia con la psicanalista freudiana Melanie Klein e matura il lessico “alieno” dei sui lavori pubblicati dagli anni ’40 in avanti. Ma i suoi interessi, come è stato suggerito, non vengono solo dalla psicanalisi, ma anche dalla storia dell’arte, grazie agli scambi con Meyer Schapiro e i temi della cosiddetta Seconda scuola di Vienna. Pubblica The Quattro Cento.A Different Conception of the Italian Renaissance (1932) e The Stones of Rimini(1934), lavora con i pittori del gruppo Euston Road, poi con quelli vicini a Unit One, e pubblica Form and Colour (1937). Dopo la guerra, pubblica Inside Out(1947), Cézanne(1947), Smooth and Rough (1951), Raphael(1956),Monet (1958),Michelangelo.A Study in the Nature of Art(1955). Negli anni ’60 è Trustee della Tate Gallery e nel 1967 pubblica Reflections on the Nude. La sua eredità è eccentrica come i suoi interessi e la sua biografia intellettuale: amico di Pound, dei Sitwell e Aldous Huxley, ostile al Bloomsbury Group, storico dell’arte autodidatta e a-sistematico per trovare un posto nella storia della storia dell’arte accanto a Gombrich o Panofsky, verso i quali contrae invece debiti intellettuali (cfr. Michelangelo), negli anni ’50 è di riferimento per Richard Wollheim e, più avanti, per John Berger, Michael Baxandall e John Shearman. Nel 2002, il centenario della nascita è stata l’occasione per la critica anglo-americana di rileggere Stokes e di valutare l’attualità per gli studi della sua “new aesthetic”: per Bann e Holly, per esempio, il suo metodo di analisi suggerisce che, se la storia dell’arte è contemporanea ma non sincronica agli oggetti di cui si occupa, la qualità e il piacere della scrittura (e della lettura) sono uno strumento straordinario di ri-appropriazione. La ricerca intende presentare al pubblico italiano i testi, i temi e lo stile della storia dell’arte del Rinascimento di Stokes, ricostruendone i caratteri originali. A partire dal XIX sec., la critica d'arte inglese definisce il mito del Rinascimento (Bullen), lo misura sulla cultura figurativa contemporanea, ne ricava i termini del dibattito sulla modernità e il modernismo, insularità e europeismo (Fry, Bell,Clark). The Quattro Cento e The Stones of Rimini richiamano, per temi e modalità espressive, Ruskin e Pater– “No writer since Pater with a serious mind and with a fund of original poetry has found in [the new aesthetic derived form the Renaissance ] a subject for his interpretative genius”, si legge nella prima edizione di The Quattro Cento– ma si confrontino con le ricerche di Fry, che negli anni ’30 rivede il valore assoluto delle categorie della forma nell’interpretazione delle opere d’arte. E Bloomsbury esercitò una grande influenza anche nella fortuna della psicanalisi, a partire dalla traduzione delle opere complete di Freud per la Hogarth Press. I testi di Stokes intendono colmare la distanza tra la storia dell’arte inglese e i “continental critics”: si veda la fortuna in Gran Bretagna della storia dell’arte tedesca, radicata dalla fine del XIX secolo, ma anche del formalismo di Berenson (con Clark fonte del lavoro di Stokes su Piero della Francesca).All’estetica della pittura, centrale negli studi sul Rinascimento, Stokes oppone quella dell’architettura e del rilievo, i cui caratteri corrispondono“a humanism which is found expressed in art embodying a special attitude to material, particulary to stone”. Da rileggere accanto al seminale The Architecture of Humanism di Geoffrey Scott e al manifesto, redatto da Read, per la prima (e unica) mostra di Unit One.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | TROTTA Antonella | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.400,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | TROTTA Antonella (Coordinatore Progetto) |