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Fabrizio DENUNZIO Progetti

MEDIA, VIOLENZA E IMMAGINARIO. RIFLESSIONI NOVECENTESCHE SUI FASCISMI

Nello scegliere l'opera di Walter Benjamin come chiave di accesso privilegiata alla questione media, modernità e fascismo si punta evidentemente ad innovare lo stato dell'arte. Infatti, fino ad oggi, la relazione di Benjamin col totalitarismo la si è risolta all'interno di un perimetro molto circoscritto di testi e di esperienze. Il nostro progetto, al contrario, cercherà di dimostrare che è l'intera opera e l'intera esistenza di Benjamin, almeno a partire dal 1924 e fino alla fine dei suoi giorni nel 1940, ad essere segnata dalla ricerca di una spiegazione razionale del fascismo, un fenomeno politico che ha radici economiche (la crisi del primo dopoguerra), storico-filosofiche (modernità) e comunicative (media di massa come radio e cinema). L'originalità del progetto risiede, inoltre, nella ricerca di tutti quei fattori intrapsichici - sui quali il pensiero politico più sperimentale della seconda metà del Novecento si soffermerà a lungo (Pasolini, Foucault, Deleuze e Guattari) - che concorrono, ad esempio, a legittimare l'ascesa della personalità autoritaria del capo. Anche da questo punto di vista l'opera di Benjamin dimostrerà la sua forza. Altra chiave di accesso privilegiata all'interpretazione dei fascismi novecenteschi è l'opera di Simone Weil. In particolare, i suoi lavori sulle mitologie europee offrono una prospettiva fondamentale per analizzare l'ambivalente costituzione di un immaginario collettivo. Se infatti le propagande fasciste producono collettività sradicate, e le loro mitologie di fondazione vanno pertanto decostruite e rigettate, la Weil non cessa mai di riconoscere il fondamentale valore costituente del mito, di una storia dei vinti che racconti le origini impossibili della comunità e che lavori contro l'universalismo sradicante della violenza della storia. In fondo, su questo stesso solco ermeneutico e con simile portata euristica si colloca anche l'opera di René Girard, che fa della decifrazione del mito l'operazione etica fondamentale contro la rimozione/riproduzione fantasmatica della violenza costituente, facendo avanzare l'analisi weiliana sul fronte delle meccaniche psico-antropologiche originarie dei miti di fondazione.

Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.352,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018
Proroga20 settembre 2019
Gruppo di RicercaDENUNZIO Fabrizio (Coordinatore Progetto)
VINALE Adriano (Ricercatore)