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COME LA MENTE ELABORA LE PAROLE: LE CATEGORIE GRAMMATICALI DI NOMI E VERBI ITALIANI NEL LESSICO MENTALE
La ricerca affronterà lo studio delle proprietà grammaticali e morfo-sintattiche di nomi (genere, classe flessiva) e verbi (classe flessiva, tratto di finitezza e di persona).L’innovatività della ricerca consiste nel fatto che essa è basata su un impianto metodologico finalizzato a garantirne la potenzialità applicativa attraverso la realizzazione di liste controllate di stimoli appartenenti a classi grammaticali diverse e di una base di dati sistematica basata su confronti diretti tra le due classi grammaticali.Sia i materiali sperimentali (liste) che la base di dati raccolti sui processi linguistici in soggetti normo-dotati costituiranno rispettivamente strumenti e osservazioni utilizzabili da altri enti collegati all’università (asl, ospedali, scuole) per diverse finalità:a.clinica e di ricerca, ad es. nella diagnosi e riabilitazione di disturbi linguistici;b.didattica, ad es. nello sviluppo di opportunità educative adatte a favorire il multilinguismo.La ricerca sarà articolata in più fasi. La fase 1 sarà dedicata a studiare l’attivazione dell’informazione di classe grammaticale nei processi di riconoscimento e produzione di parole.Saranno condotti alcuni esperimenti di decisione lessicale e di lettura ad alta voce con il paradigma del priming (masked priming, unmasked priming, repetition priming, cross modal priming). Come stimoli saranno utilizzate forme flesse di nomi e verbi. Saranno manipolate le principali variabili psicolinguistiche relative a tali forme: classe grammaticale, genere, tratto di finitezza (forme finite vs. non finite) e di persona (1a vs. 3a) delle forme verbali impiegate; relazione semantica ed ortografica tra prime e target.Lo scopo è di verificare se, in quali condizioni e con quale corso temporale la preattivazione dell’informazione di classe grammaticale influenza la prestazione di parlanti. Lo stesso problema sarà affrontato sul versante della produzione attraverso l’impiego del paradigma di interferenza figura-parola (WPI). Il WPI consiste nella presentazione di figure da denominare unitamente a parole distrattore. Sarà manipolato il valore di Stimulus Onset Asynchrony (SOA) tra target e distrattore. Al fine di ottenere un insieme omogeneo di dati sui processi di produzione e comprensione, saranno impiegati come target e distrattori gli stessi stimoli del precedente insieme di esperimenti e saranno manipolate le stesse variabili. La fase 2 prenderà in esame l’ipotesi che l'informazione sulla classe flessiva abbia una sua propria rappresentazione lessicale così come suggerito da Verissimo e Clahsen (2009).Anche in questo caso saranno realizzati esperimenti di riconoscimento e produzione (decisione lessicale e lettura ad alta voce con priming e WPI). Come stimoli saranno utilizzate forme flesse di nomi e verbi appartenenti a diverse classi flessive: nomi trasparenti (femminili in –a, maschili in -o), opachi (maschili e femminili in -e), irregolari (femminili in –o, maschili in -a), verbi di 1a, 2a, 3a coniugazione. Saranno manipolate le principali variabili psicolinguistiche relative a tali forme: regolarità della forma e del paradigma, frequenza della forma e della radice, frequenza relativa della forma rispetto alla famiglia morfologica, numerosità e frequenza cumulativa della classe flessiva di appartenenza, tratto di finitezza (finiti v. non finiti) e persona (1a vs. 3a) per le forme verbali.Nella fase 3, con il paradigma del self-paced reading, si studierà in contesto frasale il comportamento di forme flesse di verbi relativamente all’informazione contenuta nel tratto di persona: 1a e 2a persona hanno un diverso tipo di ancoraggio al contesto stabilito (rispettivamente speaker e addressee) rispetto alla 3a persona che indica un individuo senza un ruolo discorsivo. Lo scopo è quello di verificare se, nel recupero dell’antecedente di un soggetto nullo, l’asimmetria del tratto di persona, influisce nel processo di disambiguazione del soggetto nullo.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | DE MARTINO Maria | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 2.100,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Proroga | 11 dicembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | DE MARTINO Maria (Coordinatore Progetto) COLLINA SIMONA (Ricercatore) LAUDANNA Alessandro (Ricercatore) MANCUSO AZZURRA (Ricercatore) |