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LA RESPONSABILITA' MEDICA TRA COLPA LIEVE E COLPA GRAVE
Il progetto di ricerca partirà dall’esame del testo normativo della legge Balduzzi e dalla lettura dei lavori preparatori al fine di correttamente individuare la ratio della riforma e gli obiettivi che la stessa si prefigge.Si procederà, dunque, ad una interpretazione sistematica dell’art. 3 che tenga conto della peculiarità del settore penale e dell’ambito specifico in cui la nuova normativa è destinata ad operare, mediante confronto con le altre branche del diritto in cui il legislatore limita la punibilità alla sola colpa grave. Particolare attenzione sarà poi dedicata all’analisi degli orientamenti giurisprudenziali che in passato, ancor prima della riforma, avevano già ritagliato in via interpretativa uno spazio di “non punibilità” coincidente con la “colpa lieve” a favore della categoria professionale dei medici, nonchè al contrasto giurisprudenziale maturato sul punto. L’indagine non potrà prescindere dallo studio critico delle recentissime pronunce della Corte di Cassazione, intervenuta più volte al fine di risolvere i nodi interpretativi che la legge pone, con particolare riguardo alla possibile configurabilità della colpa lieve del sanitario che si sia attenuto alle “linee guida ed alle buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica” ed alla posizione assunta in merito dalla dottrina che, già dai primi commenti, ha evidenziato la contraddizione in termini del dettato legislativo, significativamente sintetizzata nella formula “in culpa, sine culpa”. Non verrà tralasciato, inoltre, il delicato problema di diritto intertemporale posto dall’abolitio criminis conseguente alla depenalizzazione delle condotte illecite realizzate con “culpa levis” ed alla applicabilità dell’art. 2.2 c.p. ad una tipica ipotesi di successione mediata di leggi penali nel tempo. L’indeterminatezza del dettato normativo e l’introduzione di un apparente “privilegio” a favore della categoria dei medici hanno, poi, sollevato non pochi dubbi di legittimità costituzionale, sfociati nell’ordinanza emessa dal giudice a quo di Milano (Trib. Milano, Sez. IX (ord.), 21 marzo 2013). La ricerca si soffermerà, dunque, sulle ripercussioni che la pronuncia del Giudice di Legittimità avrà sulla vita della recente riforma al fine di indagare, anche alla luce della sentenza costituzionale, gli errori in cui è incorso il legislatore e i possibili interventi modificativi de lege ferenda.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | CASTALDO MARIA ELENA | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 602,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 31 Dicembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | CASTALDO MARIA ELENA (Coordinatore Progetto) CASTALDO Andrea (Ricercatore) CIAGLIA GEMMA (Ricercatore) DELL'ERARIO AUGUSTA (Ricercatore) DI RITO MARIA (Ricercatore) GENTILE DANIELA (Ricercatore) GIACCHETTI FABIANA (Ricercatore) Sapia Saverio (Ricercatore) |