Ricerca | Progetti
Ricerca Progetti
GIURISDIZIONE, AMMINISTRAZIONE E GOVERNO DEL TERRITORIO NEL REGNO DI NAPOLI IN ETÀ MODERNA
La ricerca intende indagare sul pluralismo istituzionale tipico dell’antico regime, fondato sulla frequente sovrapposizione tra “pubblico” e “privato” che si riscontra nell’esercizio della giurisdizione e nella detenzione di privilegi fiscali, giudiziari e commerciali. L’assenza di una netta demarcazione tra la dimensione pubblica delle istituzioni e la partecipazione dei privati alla gestione dei pubblici affari genera conflitti di competenza, interferenze nello svolgimento delle funzioni e nell’esecuzione dei provvedimenti di natura amministrativa, fiscale o giudiziaria: ciò è provocato dalla compresenza di più soggetti titolari di sfere di giurisdizione, che ab antiquo possiedono diritti di riscossione, esclusive di produzione, commercializzazione e sfruttamento, immunità o privilegi di foro. Ciò si aggiunge alla complessa dialettica tra feudatari (tendenti ad acquisire nel tempo il merum et mixum imperium) ed universitates civium, impegnate nel ricavarsi spazi di autonomia nel controllo delle risorse e nell’amministrazione del territorio cittadino.Il Mezzogiorno d’Italia in età moderna, inglobato nei domini della corona spagnola, che è titolare del più vasto sistema imperiale dell’Europa del tempo, si configura in una duplice prospettiva: da un lato, esso risente del processo di accentramento perseguito dalla monarchia asburgica che, da Carlo V a Filippo IV, punta ad un controllo accentuato ed omologante sulla società e sulle istituzioni delle sue province; dall’altro, può contare su una tradizione legislativa consolidatasi nei secoli, sull’ossatura “costituzionale” di cui il Regno napoletano si fregia fin dal Basso Medioevo, sempre riconosciuta, arricchita e riconfermata dalle dinastie e dai sovrani che si sono succeduti sul trono di Napoli, bisognosi di crearsi una base di consenso. In tale quadro vanno considerate le prerogative delegate dallo Stato alle istituzioni cittadine e al baronaggio, principali protagonisti della gestione del potere in ambito locale. Il progetto si propone di partire dall’analisi dell’azione politica svolta tra ‘500 e ‘700 dalle amministrazioni locali di alcune città del Regno, scelte in base alla loro rappresentatività, alla loro paradigmaticità, all’abbondanza e alla ricchezza delle fonti disponibili. L’attività delle magistrature cittadine verrà esaminata in relazione ai contenziosi sorti con gli altri soggetti giuridici rivendicanti prerogative giurisdizionali, alla luce di una documentazione ancora in gran parte inesplorata, proveniente dall’archivio della Real Camera di Santa Chiara. Questo organismo, creato da Carlo di Borbone, tende a diventare nel corso della II metà del Settecento il principale tribunale del Regno, al quale spetta la suprema risoluzione delle cause provenienti dalle province e sottoposte al giudizio del sovrano. Le consulte prodotte dalla Camera di Santa Chiara risultano preziose: esse contengono una ricostruzione storica dei precedenti che hanno condotto alla controversia giudiziaria, ripercorrendo la storia dei soggetti e delle istituzioni coinvolte, offrendo in tal modo utili contributi allo studio delle origini e delle caratteristiche dei privilegi e delle prerogative rivendicate dagli attori delle vertenze. Emergono da queste fonti le competenze – spesso coincidenti e concomitanti – vantate da organismi civili, istituzioni ecclesiastiche o privati cittadini, in un’ottica che mostra di privilegiare la difesa di interessi personali o corporativi che tendono a prevalere sulla pubblica utilità. Il quadro dei conflitti giurisdizionali verrà completato dall’analisi di altre fonti (archivi diocesani,degli Ordini religiosi,del patriziato) che andranno ad integrare la documentazione principale, offrendo un ulteriore tassello alla ricostruzione storica di dinamiche politiche e socio-economiche che condizionano la piena affermazione nelle aree meridionali del senso di statualità,di legalità,di imparzialità delle istituzioni,di cui ancora oggi si riscontra la carenza.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | NOTO Maria Anna | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.485,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Proroga | 10 dicembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | NOTO Maria Anna (Coordinatore Progetto) |