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STORIA DELLA LOGICA ED EDUCAZIONE ALLA RAZIONALITA': PER L'INSEGNAMENTO DEL PENSIERO CRITICO

L'attuale progetto di ricerca è di natura molto diversa dai precedenti, essendo concentrato sulla didattica della storia della filosofia. L'interesse per la didattica del pensiero filosofico è andata crescendo notevolmente negli ultimi anni e ciò si deve anche ad elementi di criticità che sussistono in questo ambito. Per quanto vengano continuamente pubblicati libri enfatici sull'utilità pubblica e personale della filosofia, e via elogiando, la verità è che in una scuola ormai post-gentiliana non sono più chiare la finalità dell'insegnamento della filosofia. Tale insegnamento è ovviamente coerente con le finalità del liceo classico, ma il liceo classico è destinato a modificarsi fortemente o a scomparire. Anche il liceo scientifico dovrà specializzarsi ulteriormente e ciò rende problematico il valore della filosofia al suo interno, se la disciplina non sarà in grado di modificarsi di conseguenza. E si potrebbe continuare, ovviamente, per il liceo psico-socio-pedagogico nel quale la filosofia si stinge già in un indistinto panorama di "scienze umane".In questo panorama, molti studiosi sostengono che l'insegnamento della filosofia in Italia è unilateralmente sbilanciato sulla storia del pensiero, senza lasciare adeguato spazio per l'esercitazione delle competenze critiche e argomentative. Essi ritengono che l'insegnamento della filosofia, sia al liceo sia nei primi anni della formazione universitaria (e, a fortiori, dove la filosofia fa da disciplina di complemento, p.es. nei corsi di studio pedagogici)dovrebbe essere centrato sui metodi e le tecniche dell'argomentazione e della valutazione critica (con esercizi specifici volti a fare maturare e sviluppare queste competenze) e meno centrato sulla storia dei singoli filosofi. Da questo punto di vista, si caldeggia da parte di un crescente numero di studiosi l'adozione di un modello italiano di "Critical Thinking" cioé di quella disciplina che, negli USA, sostituisce la filosofia nella maggior parte dei licei (vedi voce precedente con la bibliografia sul tema). Tale posizione è particolarmente diffusa tra gli studiosi di filosofia dei settori scientifico-disciplinari M-FIL/02 e M-FIL/05, i meno sensibili alle esigenze di storicizzazione. Lo scrivente, pur docente del settore M-FIL/06, ritiene che una parte di queste osservazioni vada accolta se non si vuole che l'insegnamento della filosofia perda progressivamente senso nel grande contesto dei mutamenti dell'educazione. Egli ha però sospetti notevoli nei confronti di una concezione del ragionamento come un insieme di norme astoriche ed astratte. Esistono molteplici possibili logiche e molteplici livelli di analisi degli enunciati. Come scegliere tra essi senza tener conto dell'utilità che essi possono avere per quella specifica vocazione della filosofia che è la pratica del dialogo in quanto confronto intra- ed inter-culturale? Il progetto è dunque quello di produrre: (a) manuali per l'insegnamento universitario di base, (b) testi di supporto per l'insegnamento liceale della filosofia, che integrino il modello CT in un modello di insegnamento basato su tre gambe: storia dei grandi dibattiti filosofici, insegnamento della logica e della teoria dell'argomentazione, proposte di percorsi testuali e di esercizi di composizione di testi. Le sperimentazioni in quest'area avranno bisogno del supporto di specialisti di didattica multimediale (M-PED/04). Inoltre, la ricerca avrà bisogno di supporti teorici nella forma di seminari specifici che aiutino a contestualizzare e disincantare le stesse nozioni di logicità e razionalità, situandole in un contesto antropologico-evolutivo: la storia della formazione del pensiero logico è ad avviso di chi scrive un elemento importante per un uso critico delle stesse competenze logiche. Di qui l'importante contributo che a tale ricerca potranno dare anche studiosi delle aree M-FIL/01 e M-FIL/03 specializzati nei temi dell'antropologia filosofica contemporanea oltre che altri studiosi di M-FIL...