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MAPPE DELL'IMMAGINARIO: LA GEOGRAFIA LETTERARIA
Titolo della ricerca: Mappe dell’immaginario: la geografia letterariaIl progetto è al primo anno, sebbene i componenti del gruppo di ricerca abbiano già lavorato nell’ambito della cartografia letteraria studiando testi statunitensi e canadesi in particolare. Il primo anno sarà dedicato alla organizzazione di un convegno internazionale (11-12 Marzo 2014) sullo spazio dal titolo: “Mappe dell’immaginario: la geografia letteraria” (“Mapping the Imagination: Literary Geography”). Da un punto di vista cronologico e geografico, è possibile individuare due principali impulsi nell’ambito delle pratiche cartografiche: l’uno si propone accuratezza scientifica, mentre l’altro comprende ciò che Edward Said ha definito “imaginative geography” (Orientalism 1993, 49-73). Questo progetto muove da una riflessione sulla modalità attraverso la quale i testi creativi hanno sfidato la versione totalizzante della geografia globale, comune sia alle mappe coloniali che, più in generale, alla geografia occidentale. La riflessione sull’agire della cartografia rende possibile riconsiderare il modo in cui gli spazi vengono costruiti, sia localmente che globalmente, nell’immaginario. Il luogo può essere inteso sia da un punto di vista sociale che culturale dai soggetti che si sentono alienati, respinti, oppure dislocati. In che modo i personaggi interpretano il luogo che ricercano o da cui fuggono? Attraverso quale modalità il luogo è legato al concetto di “sentirsi a casa” oppure in una prigione soffocante? Gli ambiti d’indagine si concentreranno intorno ai seguenti nuclei tematici: le intersezioni tra memoria e luogo, la nozione di “luogo” ricostruita attraverso l’immaginazione, la fantasia, il desiderio e il mito; la questione del “ricordo” del luogo come un processo di nuova creazione, di riappropriazione del passato e del mito collettivo; l’assenza di spazio o le rappresentazioni di spazi frammentati o “non luoghi” (Augé) che richiamano un senso di separazione sociale, politica, ideologica o mitica. Si prevede la pubblicazione di una raccolta di saggi (in lingua inglese) a cura di E. Rao e G. Botta, che contribuirà con un saggio dal titolo "Fugitive Lines: Space Crossings in Penelope's Fitzgerald's The Bookshop(1978)and Offshore (1979)".Una seconda fase del progetto, a cura di G. Botta, è dedicato alle rappresentazioni del Nord nella letteratura Canadese con particolare riferimento agli artisti del Gruppo dei 7 e alla scrittrice Margaret Atwood. Parte di questo lavoro sarà la traduzione in italiano del saggio di Atwood, Strange Things: The Malevolent North in Canadian Literature (1995) che sarà proposto all’editore Le Lettere (Firenze). Si prevede un contributo finanziario per spese di traduzione del Canada Council for the Arts. Inoltre Rao contribuirà con un articolo dal titolo "Thresholds and Doors in the Latest Atwood", per la rivista Margaret Atwood Studies.Nel primo anno si prevede inoltre il completamento della raccolta di saggi sulla scrittrice Canadese Alice Munro e lo spazio a cura di E. Rao e C. Lorre: Mapping Here, There and Elsewhere: Place and Space in Alice Munro’s Fiction, Eleonora Rao and Christine Lorre-Johnston (eds.). Al volume contribuiscono G. Botta con il saggio “Spatial Perspectives in Alice Munro’s 'Passion'” e Eleonora Rao con il saggio “Spaces of Abjection". R. De Leo lavorerà a un articolo dal titolo, "Da terra ostile a spazio sociale: mappe del Canada nel'autobiografia di F. P. Grove". M. R. De Bueriis contribuirà al presente progetto con l'articolo "Spazio interiore e impegno sociale nelle scrittrici americane degli anni '30".
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | RAO Eleonora | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.450,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Gruppo di Ricerca | RAO Eleonora (Coordinatore Progetto) |