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DOPO HUYSSEN: MODERNISMO E CULTURA DI MASSA.
A partire dalla metà degli anni ’80, con la pubblicazione del testo di Huyssen, "After the Great Divide: Modernism, Mass Culture and Post-Moderninsm" (1986), gli studi sul modernismo si riorientano in buona sostanza intorno al rapporto con la cultura di massa, minando la visione elitaria del movimento sino ad allora universalmente condivisa. Se Huyssen, pur collocando le avanguardie sul versante popolare della divisione, insiste sull’”ansia da contaminazione” che investe il modernismo propriamente detto e ne determina l’estetica esclusiva e inaccessibile, gli studi che prendono le mosse dal suo saggio si rivolgono invece proprio agli autori così detti “mainstream”, per individuarne le aperture e gli sconfinamenti in direzione della cultura di massa, mettendo così in discussione l’idea stessa di una separazione netta e invalicabile tra l’ alto e il basso. Al centro delle ricerche più recenti vi sono dunque questioni come le preoccupazioni commerciali, da cui gli scrittori non sembrano del tutto immuni, come dimostra il caso della Hogarth Press dei coniugi Woolf; la conseguente attenzione alle aspettative del pubblico medio; la ridefinizione dei tradizionali concetti di highbrow/middlebrow/lowbrow; il difficile equilibrio tra le esigenze dell’arte e quelle del mercato; le legittime domande, che da tale equilibrio scaturiscono, sulla funzione dell’artista e sulla sua responsabilità; il concetto di “reputazione” e le strategie attraverso cui gli autori scelgono di consolidare la propria fama individuale o quella del movimento cui appartengono. Particolarmente significative, ai fini della ricerca, risultano dunque quelle aree di intersezione - la BBC, le riviste di moda e di costume - che, pur essendo tipicamente popolari, vedono la partecipazione attiva di autori quali Woolf, Forster, Eliot, Pound, da sempre associati alla cultura alta, ma evidentemente disponibili a lasciarsi “contaminare” più di quanto si sia solitamente ritenuto. Partendo dall'analisi testuale di alcuni dei loro contributi, la ricerca intende mettere in evidenza gli aspetti problematici che emergono nella negoziazione tra la divulgazione dei valori estetici ed etici di cui gli autori sono portavoce e il canale di diffusione, che risponde a ineliminabili esigenze proprie, evidenziando al contempo il ritorno in termini popolarità che gli artisti ricevono dall’esposizione mediatica. L'elemento di novità della ricerca, che pure si colloca in un dibattito critico ben definito e già articolato, è rappresentato dall'attenzione alle qualità formali degli interventi, che, nell'ottica culturalista dominante negli studi recenti, sono state sostanzialmente ignorate, nel tentativo di fare luce, attraverso l'approccio "interno" al testo, orale o scritto che sia, sui "compromessi" necessari a raggiungere un pubblico più ampio.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | DE GIOVANNI Flora | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.600,00 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Proroga | 6 novembre 2017 | |
Gruppo di Ricerca | DE GIOVANNI Flora (Coordinatore Progetto) |