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PARADOSSI DELL'EGUAGLIANZA: UNA CHIAVE PER L'ANALISI DELLA CRISI DEL DIRITTO E DELLA DEMOCRAZIA
La sollecitazione più forte che scuote la legittimità della democrazia è provocata dallo scarto tra l'orientamento emancipativo e individualizzante dei processi democratici e delle garanzie giuridiche, e la refrattarietà del 'prodotto' (dalla globalizzazione, dalle forme dissociative tra capitalismo avanzato, produzione, lavoro e democrazia) 'individualismo' alla strutturazione moderna, 'sovrana', 'responsabile' della partecipazione politica che è stata sinora la democrazia politica, la 'volontà generale' (già in Rousseau irriducibile alla volontà di tutti).A partire dall'esplorazione di questa faglia sotterranea (e già presentita da Tocqueville, che è stato il primo ad individuare profeticamente la contraddizione tra 'homo democraticus' e meccanismi di autopreservazione della democrazia), la ricerca punterà ad offrire una sintesi ed un arricchimento delle analisi della crisi della democrazia e del diritto, delle recenti correzioni dell'ideologia economica dominante (Stiglitz, Piketty, Fitoussi), delle analisi di filosofia morale e di economia politica sul tema della capacità (Sen, Nussbaum), per giungere ad una rivisitazione del concetto di 'eguaglianza' in un mondo che, sempre più lacerato da ineguaglianze sempre più evidenti (e dalla marginalizzazione, favorita dallo sviluppo tecnologico, della classe media), diventa - contrariamente a quanto auspicato dai corifei (ideologici) della globalizzazione e della 'fine della storia' e delle ideologie - un ambiente sempre più sfavorevole alla democrazia. Mai come nei tempi attuali il 'prodotto' individualismo, la globalizzazione, la dissociazione tra capitalismo e democrazia, l'impallidimento del 'politico' e delle sue forme organizzative (ad esempio, i partiti), la trasformazione della 'solidarietà' nella assunzione della colpa del debito, il riconoscimento al livello del senso comune della naturalità delle differenze, il mimetismo della ideologia (particolarmente mutante e pervasiva quella neoliberista) hanno rivelato non già il volto rassicuratore e progressivo della 'crescita', dello sviluppo e della neutralizzazione democratica, ma, al contrario, si pensi al giudizio di Pierre Rosanvallon, costituiscono “il fenomeno principale del nostro tempo, portatore delle più terribili minacce. Infatti, se dovesse persistere tale situazione, il regime democratico stesso potrebbe vacillare”. Tuttavia, tra l'uguagliamento indifferenziato e autoritario del socialismo reale, la pseudo eguaglianza comunitaria e coatta dei nazionalismi di impronta fascistica, l'eguaglianza provvidenzialistica e deresponsabilizzante del Welfare State, la finta eguaglianza di opportunità del neoliberismo (centrata sull'idea dl 'merito' e di valutazione economicistica di performance), la quale occulta la insuperabili delle posizioni di partenza e fissa come un dato naturale, e non alterabile nemmeno dal diritto, le ineguaglianze strutturali prodotte dal gioco della 'concorrenza', esiste un'altra possibilità, sulla quale fondano le residue potenzialità emancipatrici e progressive della democrazia: l'idea di eguaglianza di capacità (pluridimensionale e non appiattita sul mercato), promossa e garantita da istanze pubbliche e terze. Un'eguaglianza di singolarità, irriducibili ad ogni entità che pretenda di azzerare l'individuo nella collettività (o di frantumare ogni idea di collettività all'individualismo pseudo sovrano).
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | MANCUSO Francesco | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.438,60 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | MANCUSO Francesco (Coordinatore Progetto) BISOGNI Giovanni (Ricercatore) GIORDANO Valeria (Ricercatore) PIETROPAOLI Stefano (Ricercatore) PRETEROSSI Geminello (Ricercatore) PRINCIPE Angelina (Ricercatore) TUCCI Antonio (Ricercatore) |