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RETORICA, POTERE, VIOLENZA: UN MODELLO AGONISTICO PER LA DELIBERAZIONE
Partendo dalla radicale sottovalutazione del ruolo della retorica in entrambi i paradigmi teorici attualmente dominanti, il progetto di ricerca si propone di mostrare che invece il recupero di tale dimensione retorica permette di superare la sterile contrapposizione tra ragione e passione e al tempo stesso di affrontare una questione di grande rilievo: la fondamentale disuguaglianza dei soggetti nell’accesso alle condizioni dell’interazione comunicativa. La riconsiderazione delle componenti retoriche della deliberazione che già la tradizione antica aveva con chiarezza individuato favorisce infatti la rivalutazione dell’intrinseca dimensione agonistica della sfera politica, senza abbandonare del tutto la possibilità di un consenso parziale e sempre rivedibile. Al tempo stesso essa permette di individuare un importante punto di intersezione tra i due modelli che costituiscono lo sfondo teorico della ricerca. La democrazia deliberativa è, infatti, strettamente collegata all’idea di persuasione, ma non tiene nella dovuta considerazione il problema dell’asimmetria che si verifica in qualunque interazione comunicativa. La democrazia agonistica, dal canto suo, valorizza l’idea di conflitto ma rinunciando completamente alla dimensione della razionalità. La retorica, invece, ponendo l’accento sulla natura conflittuale e competitiva della deliberazione razionale, fornisce i presupposti per sviluppare un modello alternativo che tenga adeguatamente conto del fatto che l’abilità retorico-argomentativa genera inevitabilmente un potere nei contesti comunicativi. Servendosi della riflessione sviluppata dalla retorica antica, si cercherà di delineare un modello di funzionamento dei processi discorsivi in ambito politico e della deliberazione in particolare, che possiede le seguenti caratteristiche: 1) ogni uso del linguaggio è intrinsecamente retorico e per questo motivo chiama in causa la persuasione; 2) ogni tentativo di persuadere gli altri con il linguaggio deve essere considerato una pratica competitiva ed agonistica; 3) indipendentemente dalle proprie abilità retoriche il parlante sottopone le sue affermazioni al vaglio della discussione; 4) chiunque sia in grado di utilizzare abilmente il linguaggio acquisisce un potere che non può tuttavia monopolizzare. In questa prospettiva l’acquisizione dell’abilità retorica corrisponde ad una duplice finalità: da un lato consente di accedere all’’agone’ della deliberazione democratica, dall’altro è uno strumento difensivo per non essere sopraffatti da una forma di violenza, meno evidente, ma non per questo meno vincolante della forza fisica.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | SERRA Mauro | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.420,00 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | SERRA Mauro (Coordinatore Progetto) |