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IL COMMENTO COME "FORMA DEL FARE FILOSOFIA" NELLA TRADIZIONE PLATONICA
Attraverso l'analisi dei testi medioplatonici e dei commentari neoplatonici (in particolar modo di Proclo e Damascio), ci si propone di indagare quale sia l'effettivo obiettivo del filosofo-esegeta: esso non sembra solo consistere nel rendere il più possibile esplicita e chiara la verità racchiusa nelle opere di Platone, bensì nella effettiva elaborazione di una forma di «ermeneutica filosofica» in grado di fornire il fondamento teoretico-filosofico della comprensione di tutto il reale nelle sue molteplici e variegate articolazioni. Tale ermeneutica filosofica appare orientata, nell'ultimo Neoplatonismo greco, verso una complessiva sinossi metafisico-teologica. Entro tale prospettiva il pensiero neoplatonico tardo sembra delinearsi come una prospettiva filosofica che appare tutta incentrata su una particolare nozione di «circolo ermeneutico»: si tratta di una filosofia dell’interpretazione nella quale teologia, metafisica ed appaiono sistematicamente connesse ed intrecciate sulla base dell'esegesi sistematica dei dialoghi di Platone e, in generale, dei testi dei filosofi appartenenti ad epoche precedenti.Una prima parte del progetto comprenderà la traduzione con ampia introduzione e commento esegetico-filosofico del Commentario al Cratilo di Proclo, giunto a noi in forma di estratti. Congiuntamente a tale lavoro, si intende procedere ad una sistematica analisi di quei passi dei commentari neoplatonici in cui si fa riferimento alla tradizione esegetica nel suo complesso. In tal senso appare essenziale uno studio sistematico del Commento al Timeo e di quello al Parmenide di Proclo, congiuntamente all'esame del De Principiis di Damascio, al quale ho dedicato già parte della mia monografia dal titolo "Parmenide e i neoplatonici. Dall'Essere all'Uno e al di là dell'Uno" (2010). Alcuni dei risultati della analisi da me condotta in questo volume costituiranno le basi imprescindibili della mia ricerca.Congiuntamente alla pubblicazione della traduzione e del commento degli estratti del commento al Cratilo procliano, intendo lavorare a una serie studi, che potranno confluire successivamente in una monografia sistematica, sulla natura e sui presupposti dell'ermeneutica filosofica neoplatonica.Attraverso questa ricerca ritengo sia possibile introdurre una nuova prospettiva storico-filosofica di interpretazione della tradizione neoplatonica, in base alla quale lo studio di tale tradizione di pensiero non può prescindere dalla comprensione dello stretto binomio che unisce in essa esegesi e teologia. Tale presupposto può facilitare la comprensione del complesso sistema filosofico-metafisico neoplatonico e della sua natura. In effetti, la più complessa, articolata e per certi versi labirintica descrizione della struttura divina del reale è senza dubbio rappresentata dalla "Teologia platonica" di Proclo: essa può venire autenticamente compresa solo partendo dal presupposto ermeneutico che il Tutto è strutturato alla stesso modo di un testo e come tale va compreso e interpretato.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | ABBATE Michele | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.420,00 euro | |
Periodo | 7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | ABBATE Michele (Coordinatore Progetto) |