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AUTOCOSCIENZA E IDENTITA' DI GENERE NELLA MEDEA DI EURIPIDE

Prendendo le mosse da una celebre pagine della Poetica di Aristotele (1453b-1454a), in cui la Medea di Euripide assurge a modello di consapevolezza del personaggio tragico, il progetto di ricerca mira ad approfondire la dicotomia autocoscienza / identità, che rappresenta uno dei principali tratti costitutivi del personaggio di Medea. Dopo una prima fase, essenzialmente ricognitiva, la ricerca intende ora soffermarsi su quei luoghi testuali in cui si manifesta una contraddizione insanabile tra la percezione della propria soggettività, vissuta anche quale forma di affrancamento dalla tutela maschile, e la introiezione di un paradigma etico e socio-culturale di stampo androcentrico. Da una parte, dunque, si dispiega una forma di autocoscienza, un senso autonomo e autosufficiente di sé, che trova espressione, tra l’altro, nella pregnante occorrenza della parola-chiave authadia, dall’altra si persegue e si porta a compimento, attraverso il Kindermord, un disegno di vendetta, che segna, per così dire, il trionfo di quei valori su cui si fonda lo statuto eroico dell’aner e che, paradossalmente, sono alla base della discriminazione femminile.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.300,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017
Proroga27 Luglio 2018
Gruppo di RicercaTIRELLI Aldo (Coordinatore Progetto)
LAZZERI Massimo (Ricercatore)