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IL PARTNENARIATO COME STUMENTO DI DEMOCRATIZZAZIONE DELL'AZIONE ESTERNA DELL'UNIONE EUROPEA

Il presente progetto di ricerca, partendo dallo studio del partenariato come strumento normativo regolatore delle relazioni internazionali, intende evidenziare come la riforma del Trattato di Lisbona abbia accentuato le finalità democratiche dell'Unione europea attraverso una sorta di “politica” di democratizzazione delle e nelle sue relazioni esterne. Questa appare rintracciabile sin dalla c.d. “mondializzazione” degli obiettivi economici, politici, ambientali, di buon governo (art. 21 lett. e), f) e h) TUE), nonché di sicurezza internazionale in quanto obiettivi comuni all’intera Comunità internazionale degli Stati. L’Unione mira maggiormente a consolidare e sostenere «la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti dell’uomo e i principi del diritto internazionale» (art. 21, paragrafo 2, lett. b) TUE). In altre parole, si intende sottolineare come il Trattato di Lisbona abbia “internazionalizzato” più di quanto non abbiamo fatto i trattati precedenti maggiormente impegnati a “comunitarizzare” l’azione dell’Unione. In conseguenza delle differenti contingenze della vita internazionale economica, politica, sociale, ecc., l'Unione ha affiancato alle “classiche” fonti di regolazione dei rapporti esterni lo strumento del partenariato in parte coincidente con gli accordi internazionali, in parte non coincidente in quanto forma normativa altamente flessibile, a regime misto di obblighi convenzionali e non convenzionali erga omnes e inter partes. Ciò nel senso di aver sostituito a pure e semplici clausole democratiche dei trattati precedenti il contesto qualificato di tale nuova categoria di “fonti” con riferimento alla generalità della sua azione esterna. Tant’è vero che il nuovo art. 21 TUE ha genericamente formalizzato la previsione di istituire partenariati con paesi terzi e organizzazioni internazionali.Pertanto, la presente ricerca intende focalizzarsi sull'uso del partenariato nell’attuazione delle relazioni esterne dell’Unione europea, come strumento polivalente di vita internazionale impiegato sia nella cooperazione allo sviluppo e con i Paesi ed i territori industrializzati, sia nella politica di vicinato, nonchè quale meccanismo preparatorio o di pre-adesione in vista degli allargamenti dell’Unione. Il c.d. Accession Partnership per i paesi dell'Europa dell'Est ed lo Stabilization and Association Process con i Balcani sono gli strumenti che più saranno analizzati e che costituiscono gli elementi innovativi in quanto ancora in via di sperimentazione nella prassi dell'Unione. Infine, il monitoraggio del processo di adesione dei Balcani in quanto ancora in divenire, ed in collaborazione con l'Università albanese di Vlore, costituisce il cuore dell'originalità della presente ricerca.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo790,00 euro
Periodo28 Luglio 2015 - 31 Dicembre 2017
Gruppo di RicercaRUSSO Teresa (Coordinatore Progetto)
CAMPOFREDA FRANCESCO (Ricercatore)
CAPOZZOLO MICHELA (Ricercatore)
CECI GIUSEPPINA (Ricercatore)
DALIA Gaspare (Ricercatore)
IERMANO Anna (Ricercatore)
MARRANI Daniela (Ricercatore)
ORIOLO Anna (Ricercatore)
ORREI Chiara Maria Annunziata (Ricercatore)
PANEBIANCO Mario (Ricercatore)