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RADIO: TEORIA SOCIOLOGICA E MISURAZIONE EMPIRICA. LE RICERCHE DI PAUL F. LAZARSFELD
La prolungata esasperazione di alcuni elementi caratteristici della complessa personalità scientifica di Paul Felix Lazarsfeld ha fatto sì che la teoria sociale contemporanea serbasse poca memoria di questo maestro del pensiero sociologico e mediologico del ‘900. Se si deve ricordare qualcosa, si menzionano di Lazarsfeld i frutti di questo lungo lavoro di esasperazione sui tratti fondanti della sua ricerca scientifica: la matematica e il rapporto con i committenti. L’esasperazione di un tratto, però, produce, più che una riproduzione fedele dell’originale, una sua caricatura stereotipica. Di Lazarsfeld, allora, si tendono a ricordare con maggiore facilità gli stereotipi più che i contributi originali. Esasperare la sua formazione di matematico ha prodotto lo stereotipo di un Lazarfeld ‘quantofrentico’, ossessionato dalla misurazione di qualsiasi fenomeno. Esasperare il suo rapporto con i committenti delle ricerche ha prodotto, d’altro canto, lo stereotipo di un Lazarsfeld ‘venduto’ alle esigenze del mercato e dei suoi protagonisti imprenditoriali. Se li si somma, non si tarderà a vedere la figura di un accademico dotato dei più sofisticati metodi matematici di misurazione pronti per essere messi a disposizione dei finanziatori di turno desiderosi di conoscere i segreti dei ‘consumatori’. Pur sapendo che la caricatura conserva un rapporto privilegiato con l’originale, ossia, pur essendo consapevoli del fatto che lo stesso sociologo austriaco è direttamente coinvolto, e in parte responsabile, nel processo della sua stessa stereotipizzazione, la ricerca intende superare i limiti imposti da tali immagini fisse. Queste infatti sbarrano l’accesso e interdicono l’uso della forza che continua ad abitare il progetto originario di Lazarsfeld. Questo ricerca, insomma, vuole essere il risultato del progetto di un ritorno alle origini.Nulla più di un testo fondativo come Radio and the Printed Page (1940) – molto citato nella letteratura secondaria di settore, ma mai veramente analizzato con l’attenzione che merita, inedito in Italia – si presta, allora, a questa operazione. Con una importante avvertenza: il suo significato generale non lo si deve ricercare in una sorta di recupero idealizzante delle origini, di un tempo ‘edenico’ in cui la ricerca di Lazarsfeld non era ancora stata ‘corrotta’ dagli stereotipi. Se movimento di ritorno c’è, questo è piuttosto segnato dallo stato attuale del sistema dei media che vede, al di là di tutte le aspettative, una ritrovata vitalità della radio grazie alle risorse digitali della rete (Bonini 2006). Ritornare a Radio and the Printed Page significa, allora, far capo alle origini della ricerca sociologica sulla radio in nome dell’attualità. Sotto la pressione delle esigenze poste dal presente, ci si è resi conto di dover superare gli stereotipi del Lazarsfeld ‘quantofrenico’ e ‘manager’ della ricerca empirica. La ricerca punta dritto sui punti del suo primo lavoro americano che ancora oggi servono a orientare il nostro lavoro non solo sulla radio in particolare, ma, più in generale, sul sistema e la teoria dei media.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | DENUNZIO Fabrizio | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.926,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | DENUNZIO Fabrizio (Coordinatore Progetto) |