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LA PRATICA DELLA TRADUZIONE DIDATTICA TRA INSIDIE, CLICHÉS E PROSPETTIVE
Alla luce di quanto espresso, il progetto intende intraprendere una riflessione sistematica e pragmatica sulla traduzione didattica come grimaldello per approfondire la competenza nella lingua straniera e aprire prospettive di contatti con la traduzione per senso, premessa di quella professionale. Infatti, in quanto esercizio linguistico, la traduzione didattica tende a indurre l’apprendente a isolare un enunciato da un testo preso in esame focalizzando l’attenzione sulle due lingue: di partenza e di arrivo. Nel prendere in esame gli ostacoli linguistici e le strategie “traspositive”, il progetto intende soffermarsi sulla dicotomia tra traduzione morfosintattica o riflessione metalinguistica e quella più propriamente pragmatica, contestuale e culturale che riguarda il senso e attiene alla sfera dell’interpretazione dell’unità di senso e del testo in genere. Sarà analizzato in modo particolare il passaggio dalla lettura alla riformulazione e alla scrittura che richiede l’astrazione e soprattutto la sistematizzazione in cui le unità pertinenti stabiliscono una rete di natura cognitiva tra similitudini e differenze, in rapporto gerarchico tra loro per giungere all’adozione di strategie efficaci ed “economiche”. In maniera molto ampia il progetto si propone, perciò, di indagare fino a che punto la traduzione possa risultare un’attività legata ai comportamenti semiotici nell’ambito della teoria che vuole la traduzione intersemiotica come parte integrante della competenza comunicativa. L’atto traduttivo a fini didattici e in ottica di traduzione intersemiotica, appunto, dovrà apparire come risultato di numerose tensioni che alcuni teorici hanno definito entropiche. Dovute a fattori di diversa natura, tali tensioni saranno analizzate al fine di definirle in termini di difficoltà morfosintattica, instabilità della norma grammaticale appresa e da verificare. L’analisi di corpora di un gruppo di ottanta studenti la cui competenza è di livello intermedio B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCERL), servirà a comprendere quanto l’evoluzione cognitiva dell’apprendente influisca sul risultato della traduzione e quanto l’incertezza della norma da sperimentare in contesti differenziati induca a incertezze e a risultati più o meno accettabili. La duplice riflessione basata sulla norma e sul senso non potrà assolutamente prescindere dagli studi attuali di traduttologia che vanno nella direzione del senso, lungi dal delegittimare la traduzione didattica, possono rivelarsi particolarmente utili ai fini delle pratiche previste e auspicate dall’approccio comunicativo. Infatti, il presente studio intende dimostrare, sulla scia di quanto avviato da studiosi della Scuola di Parigi, come D. Seleskovitch et M. Lederer, quanto la traduzione didattica, non disgiunta da quella finalizzata alla comprensione del senso, possa contribuire notevolmente all’apprendimento/insegnamento delle lingue. Al centro della riflessione, come accennato, saranno le corrispondenze, le equivalenze e le differenze in contesti e situazioni diversificati. Lungi dal limitarsi a una verifica/valutazione della corrispondenza corretta di norme linguistiche e lessico specifico, la traduzione didattica può fungere da stimolo a una riflessione metalinguistica sempre e comunque in situazione. Si intende, perciò, verificare in che misura quest’ultima pratica costituisca un’opportunità linguistica e culturale in senso più ampio (J. P. Vinay e J. Darbelnet). La contestualizzazione del testo, i riferimenti all’autore, culturali, storici e testuali consentono di indagare le ambiguità che comporta necessariamente la polisemia. A questo punto potrà apparire chiaro quanto la traduzione didattica sia in grado di inserirsi nel contesto sempre più ampio che la glottodidattica attuale definisce approccio eclettico in quanto co-costruisce saperi attraverso riflessioni opportune che mettano al centro l’apprendente secondo i dettami del citato QCERL.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | PELLEGRINO Rosario | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.600,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | PELLEGRINO Rosario (Coordinatore Progetto) VACCARO Valeria Anna (Ricercatore) |