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IL REALISMO BALZACHIANO ALLA PROVA DEL POLITICO: SOCIETÀ, POTERE, MITOLOGIE
Più volte Balzac ha proposto nella sua opera una visione sintetica e metaforizzata dell’organizzazione sociale contemporanea. Prima che prendesse definitivamente corpo il progetto unitario della Comédie humaine, lo ha fatto ad esempio nel Traité de la vie élégante (1830), così come nei romanzi che compongono L’Histoire des Treize (Ferragus, La Duchesse de Langeais, La Fille aux yeux d’or), della prima metà degli anni Trenta del XIX secolo. La critica, pur attenta a ricostruire la visione sociale e politica propria a Balzac in questi testi, ha finora però trascurato di indagare come, nella specificità della creazione letteraria (uso di metafore e metonimie), questa si interrelazioni con altri temi cari al romanziere e perfettamente organizzati in configurazioni semantiche compiute, quali il mito di un amore assoluto dai tratti orientaleggianti (in cui la voluttà si lega al tema della claustrazione e della gelosia mortale), e la predilezione per una forma di potere assoluto nell’indistinta società post-rivoluzionaria (ove l’energia dell’individuo d’eccezione possa esprimersi senza limitazioni né giuridiche, né politiche, né sociali). Si intende dunque interrogare tali complessi rapporti, nella convinzione che i processi di produzione letteraria non siano riducibili a meccanismi riflessivi univoci e semplificati, ma prevedano scambi continui tra sistemi valoriali, ideologici, percettivi, semantici, che vanno a fondersi nel crogiuolo della creazione.
Struttura | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Responsabile | SILVESTRI Agnese | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.400,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | SILVESTRI Agnese (Coordinatore Progetto) POLESE REMAGGI Luca (Ricercatore) |