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DINAMICHE FEDERALI IN ATTO A LIVELLO LOCALE: LE SFIDE DELLA GOVERNANCE TERRITORIALE

Per mettere a fuoco le dinamiche federali in atto a livello territoriale, la ricerca parte dall’assunto secondo cui gli individui, le istituzioni e le organizzazioni pubbliche e private dei territori possiedono un precipuo sistema di valori e sono pertanto sensibili selettivamente ai segnali che risultano compatibili con le proprie conoscenze, esperienze e pratiche (Bevir, 2011). Il multiforme insieme delle pubbliche amministrazioni può risultare permeabile ad alcuni stimoli e capace di comunicare solo con alcuni attori (es. alcuni imprenditori in determinati settori produttivi, o alcuni soggetti del terzo settore) a seconda del grado di omogeneità e comparabilità delle culture e delle regole formali ed informali condivise nel con- testo di riferimento. E il contesto non delimita esclusivamente un luogo geograficamente circoscritto, ma un insieme di norme sociali e regole codificate che influenzano l’agire degli individui, delle istituzioni e dei gruppi sociali. Si tratta di un sistema adattivo, in cui le relazioni e le strutture di governance si radicano, si trasformano, e co-evolvono con i bisogni socioeconomici e le pressioni dell’ambiente. Nuove forme di governance emergono come risposta a problemi o disagi collettivi, ma il cambiamento interviene nella complessa interazione tra meccanismi sociali e vincoli contestuali. Procedere, quindi, per generalizzazioni statistiche sulla base di rilevazioni quantitative non permette di esplorare le pieghe del contesto ove possono annidarsi tanto inefficienza, corruzione e criminalità, quanto gli indizi del cambiamento civile, politico e democratico da riconoscere e valorizzare nella storia della lunga durata. Il termine inglese di embeddeness rende in maniera appropriata l’idea di non poter ricostruire i processi di governance territoriale solo attraverso analisi aggregate di natura quantitativa, ma «immergendosi» nel campo dell’azione sociale per poter cogliere l’emergenza del cambiamento e il radicamento dei fenomeni culturali e istituzionali del territorio (Stacey, 2005).Disegno dello studioLo ricerca sarà condotta attraverso (i) una ricognizione sul campo realizzata a più riprese, (ii) una serie di interviste in profondità con testimoni privilegiati e (iii) l’analisi della documentazione ufficiale disponibile. Lo studio si è concentrerà sulle relazioni e sulle strutture di coordinamento inter-istituzionale al fine di ricostruire, in particolare:- quali trasformazioni politico-istituzionali e amministrative si possono documentare nei sistemi territoriali italiani;- quali modelli di governance e meta-governance sottendono le trasformazioni in corso.Le questioni suesposte scaturiscono dalle ipotesi di lavoro che sono state formulate sulla scorta della rassegna della letteratura empirica già consultata. In particolare, lo studio ruota intorno a sei questioni chiave. Tre questioni concernono le caratteristiche del contesto politico-istituzionale, vale a dire (a) la dipendenza politica dei territori dai centri decisionali regionali ove le elites urbane esercitano prevalentemente la propria influenza sulle istituzioni politiche territoriali; (b) la debolezza dei processi di governance "bottom up", decentrati e partecipativi; (c) l’impatto della crisi economica come fattore di amplificazione dei problemi strutturali dei territori, sia dal punto di vista socioeconomico che dal punto di vista politico-morale. Le altre tre ipotesi investono le possibili leve di cambiamento del contesto, ovvero i meccanismi sociali che 'rompono' le regolarità osservate e innescano processi di sviluppo e di crescita civile e democratica: vale a dire (i) l’identità culturale, (ii) l’imprenditorialità e l’innovazione sociale e (iii) la cooperazione interistituzionale. Delimitazione della ricercaI contesti osservati saranno le regioni italiane, con particolare attenzione ai contesti meridionali.