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IL TEATRO SOCIALE: TEORIE E MODELLI DI UN TEATRO NECESSARIO
Il progetto, suddiviso in due fasi denominate "ricerca teorica" e "analisi dell'esperienza", è giunto al secondo anno di svolgimento. 1) Nel primo anno la "ricerca teorica" ha rintracciato le coordinate del fenomeno attraverso la ricognizione capillare dei contributi scientifici di base e ha focalizzato il concetto di "drammaturgia di comunità". Di conseguenza sono stati individuati interventi emblematici rivolti a entità collettive unite da un senso di appartenenza, alle cosiddette “aree del disagio” come a gruppi non legati all'emergenza sociale, che riconoscono come prioritaria la rigenerazione degli strumenti e delle modalità del comunicare. I progetti realizzati in questi contesti hanno evidenziato, pertanto, l’adozione di un ampio concetto di teatralità in luogo di una concezione più ortodossa del teatro. Ciò ha rivelato, in questa analisi preliminare dello studio, il paradigma di un vasto campionario di tecniche e linguaggi desunti da vari ambiti e affiancati a quelli di più diretta ispirazione teatrale, un iter formativo lontano dalle regole della rappresentazione teatrale nella sua accezione professionale. 2) Il secondo anno, invece, prevede l'"analisi dell'esperienza" concreta che segue all'assunto teorico fin qui tracciato. Lo studio punta ad indagare sulle tecniche di base del teatro sociale e sui fenomeni specifici che hanno prodotto esempi chiave negli ultimi decenni a livello europeo. Dall'esame delle tecniche storiche desunte dallo psicodramma moreniano, il Teatro dell'Oppresso e la Drammaterapia, la ricerca intende analizzare esempi guida relativi al teatro nelle carceri, al teatro nei quartieri a rischio, al teatro nei soggetti diversamente abili ad altre realtà documentate che offrono l’occasione di esplorare, mediante la teatralità, contesti ricchi di potenziale creativo in attesa di ascolto, comunità solitamente non designate all’esperienza teatrale ma che diventano territori assoluti di sperimentazione dove il teatro rinnova il suo linguaggio.L'incontro con operatori del settore, immaginabile in termini di lavoro sul campo, giornate di studio e dibattiti, completerebbe questa seconda fase della ricerca che intende stabilire un asse di comunicazione tra Università e territorio.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | SAPIENZA Annamaria | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.510,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 27 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | SAPIENZA Annamaria (Coordinatore Progetto) EGIDIO Aurora Maria (Ricercatore) INNAMORATI Isabella (Ricercatore) |