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NICCOLÒ MACHIAVELLI E L'ISTITUZIONE DELLA MILIZIA CITTADINA
Il progetto si propone di studiare il funzionamento della magistratura dei Nove conservatori di ordinanza e milizia istituita nel 1506 in seguito alla riforma militare della Repubblica fiorentina promossa da Niccolò Machiavelli, con cui vengono poste le basi per l'organizzazione moderna degli eserciti nazionali. Ai nove ufficiali venne affidato il compito di allestire, organizzare e gestire delle compagnie di fanteria e, dal 1512, anche di cavalleria composte dagli abitanti del contado e del distretto fiorentino. .Il sistema militare dello Stato fiorentino si era basato sul reclutamento mercenario, dimostratosi carente durante la guerra per la riconquista di Pisa (1499 – 1509). Pertanto, alla fine del 1505, il Gonfaloniere a vita, Piero Soderini, e il magistrato dei Dieci di libertà e pace decisero di dotare la Repubblica di un apparato militare stabile, attraverso l’istituzione di una milizia civica. Niccolò Machiavelli fu incaricato, in qualità di segretario dei Dieci di libertà e pace, di procedere ai primi arruolamenti. Nello stesso periodo, il Machiavelli, quale promotore dell’iniziativa, fu chiamato dal governo fiorentino a redigere un rapporto, da lui intitolato più tardi “La Cagione dell’ordinanza”, allo scopo di definire a grandi linee le modalità d’istituzione, di organizzazione, di addestramento e di finanziamento della milizia. Lo scopo principale dello scritto era quello di rassicurare i ceti dirigenti fiorentini sui vantaggi che presentava l’arruolamento degli abitanti del contado e, più ancora di convincerli che tale istituzione non avrebbe rappresentato un pericolo per la libertà della città.Tale milizia avrebbe dovuto essere regolata da un’apposita normativa che doveva stabilirne l’organizzazione, il controllo e le modalità di finanziamento, e da una nuova magistratura che doveva, invece, possedere l’autorità, mutuatagli dalla stessa legge, di punire, giudicare e ispezionare i coscritti attraverso rassegne periodiche, di provvedere al relativo equipaggiamento e, infine, di mantenere sempre pronto un certo numero di armati. Al nuovo magistrato, secondo l’opinione del Machiavelli, doveva spettare la gestione di questi contingenti nei periodi di pace, mentre i Dieci ne avrebbero avuto il comando durante le guerre; il compito di remunerarli e di premiali, infine, sarebbe stato di competenza della Signoria, dei Collegi e dei Dieci riuniti insieme. La provvisione “Ordinatio militiae florentinae”, del 6 dicembre 1506 fissa i criteri organizzativi della milizia. Essa prevedeva l’istituzione di una nuova magistratura denominata “Nove ufficiali della Ordinanza et Militia Fiorentina”. La documentazione prodotta da questa magistratura è conservata presso l'Archivio di Stato di Firenze e si compone di circa 20 unità: è prevista l'inventariazione analitica che sarà preceduta da una introduzione volta a definire i compiti specifici di tale organismo e la sua evoluzione in rapporto alle esigenze militari della Repubblica fiorentina fino al 1530, anno in cui i Nove cessarono la loro attività.Tra gli elementi di novità presenti in questa documentazione, peraltro mai studiata in modo organico, si segnala la presenza di autografi del Machiavelli non conosciuti.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | ZACCARIA Raffaella | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.610,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 aprile 2018 | |
Gruppo di Ricerca | ZACCARIA Raffaella (Coordinatore Progetto) |