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RICOSTRUIRE LA FESTÒS PERDUTA. DAI TACCUINI DI SCAVO ALLA MODELLAZIONE 3D
PremessaLo scavo nel sito di Festòs ebbe inizio nel 1900 per iniziativa di Halbherr e Pernier dopo le esplorazioni di alcuni anni prima che avevano consentito di identificare su alcune alture verso la foce dello Yerapotamòs l'antica città di Festòs. Le ricerche sull'altura più bassa, portarono ben presto alla luce i resti di un complesso palatino di età minoica; in conseguenza di tale scoperta lo scavo ebbe come principale obiettivo la messa in luce dell'edificio del II millennio a danno delle strutture più recenti. Pochi sono stati i resti di epoca storica a salvarsi: una casa collocata sul piazzale superiore di età ellenistica; il cd. tempio di Rhea dell'VIII e VII secolo a.C. sulla china meridionale. Solo il prosieguo dello scavo negli anni Sessanta del secolo scorso e in anni recenti, ha consentito di rinvenire altre strutture di età storica (VIII-II sec. a.C.) alcune delle quali ugualmente abbattute per 'liberare' il Palazzo (ad es. la casa ellenistica ad ovest del piazzale occidentale distrutta negli anni Sessanta). Le strutture lasciate a vista (cd. tempio di Rhea, cd. quartiere geometrico) furono ampiamente restaurate mentre di quelle eliminate ci resta una descrizione o, nel caso degli scavi più recenti, disegni. Questa documentazione, conservata presso gli archivi della Scuola Archeologica Italiana di Atene, così come i reperti custoditi nei magazzini della missione, non è stata mai messa in sistema con i 'diesecta membra' della città storica. Fondamentale è inoltre la definizione cronologica di queste strutture che consentirebbero di comprendere il processo di trasformazione della città dopo la fine del Palazzo, in particolare dal IX al II secolo a.C. quando Festòs fu abbandonata dopo la sconfitta ad opera dei Gortinii come ci racconta il geografo Strabone in uno dei passi più noti della storia festia.Metodo della ricerca e obiettiviLa ricerca, avvalendosi della nuova cartografia (2007-2011) e dell'ortofotografia dell'area del Palazzo (2012), nonché di una raccolta sistematica di tutta la documentazione pregressa (taccuini di scavi dal 1900 al 1992; fotografie di scavo; reperti archeologici conservati in magazzino con le relative provenienze) mira a posizionare tutti i rinvenimenti e a ricomporre il quadro topografico della documentazione materiale andata distrutta nel tentativo di ricomporre, lì dove possibile, il profilo della collina in epoca storica e il suo aspetto urbano anche in relazione a quanto sta emergendo dal pianoro sottostante dove è evidente uno sviluppo urbanistico a partire almeno dall'età ellenistica. A tale scopo è stata già avviata una ricerca sul cd. Tempio di Rhea, oggetto anche di una discussione di laurea magistrale della dott.ssa Federica Iannone che ha messo in evidenza gli aspetti più originali e innovativi di una ricerca di questo tipo nonché i risultati che sarebbe possibile raggiungere non solo sotto un profilo strettamente urbanistico, ma anche di comprensione delle strutture e degli edifici; alcuni di essi, senza un'adeguata attenzione alla reale documentazione, sono stati oggetto di un eccesso interpretativo se non proprio di errori che non consentono di cogliere i fenomeni di trasformazione di un importante sito della Creta di età greca.Fasi della ricercaNel corso della ricerca pertanto si completerà l'acquisizione sistematica della documentazione, in particolare taccuini di scavo, fotografie e disegni e si leggeranno con attenzione i taccuini al fine di posizionare tutti i rinvenimenti. Successivamente si lavorerà al posizionamento sulla nuova ortofoto della collina delle strutture e dei materiali che sarà possibile localizzare indicando le quote necessarie per la ricostruzione del profilo della collina in epoca storica. Contestualmente si procederà alla realizzazione di un modello 3D dello stato attuale dell'area, utile ad un puntuale confronto con le fotografie d'epoca. Infine si proporrà una ricostruzione 3D dell'area del palazzo in epoca storica (XI-II secolo a.C.).
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | LONGO Fausto | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.610,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | LONGO Fausto (Coordinatore Progetto) |