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DEFLAZIONE SOSTANZIALE E PROCESSUALE NEI RECENTI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI: L'IMPATTO APPLICATIVO SUL SISTEMA GIUSTIZIA.
La ricerca muove da un semplice quanto emblematico dato di fatto: l’ipertrofia in cui versa l’attuale sistema penale, troppo spesso considerato la panacea di ogni male. Con l’effetto di rendere farraginoso il meccanismo procedimentale di accertamento del reato, che non riesce più a garantire in tempi ragionevoli un’adeguata risposta alla sempre crescente domanda di giustizia. Di fronte a tali evidenze, il legislatore è intervenuto con provvedimenti ad hoc, tendenti ad una risposta deflattiva sia sostanziale che processuale, volti a restituire al diritto penale una fisionomia maggiormente compatibile con il principio di sussidiarietà dello strumento penale. La ricerca valuterà l’efficienza della riforma rispetto alle finalità deflattive dichiarate. Si analizzeranno le ricadute applicative delle scelte legislative, in particolar modo i margini di discrezionalità che residuano in capo agli operatori del diritto, ai quali è rimesso l’onere di individuare, selezionare (forse anche catalogare), caso per caso, quei fatti di reato realmente meritevoli di sanzione penale. Per valutarne l’effettività, occorrerà tenere presente che tali interventi, lungi dal rappresentare una scelta di depenalizzazione, hanno quale ultimo fine la realizzazione della concreta contrazione del carico penale, senza che ciò possa comportare licenze di arbitrarietà, peraltro in contrasto con i principi di obbligatorietà dell’azione penale e di riserva di legge.Particolare approfondimento sarà dedicato alle ricadute delle novità legislative sulle garanzie e sui principi del diritto penale sostanziale e processuale. La ricerca si concentrerà, inoltre, sull’individuazione della ratio di ogni singolo istituto, con particolare attenzione al D.Lgs. 16 marzo 2015 n 28, che ha introdotto l’esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto. Verrà esaminata la fisionomia dell’art. 131-bis c.p., la finalità, i presupposti, l’ambito di operatività – tra l’altro oggetto di recente pronuncia della Suprema Corte (cfr. Cass. Pen., Sez. III, 8 aprile 2015, n. 15449) –, nonché i principali problemi applicativi e le ripercussioni sui principi cardine del diritto penale (offensività, proporzionalità, economia processuale). Si evidenzieranno inoltre le criticità che potrebbero emergere dai risvolti applicativi, la diversa efficacia dei provvedimenti dichiarativi la ‘particolare tenuità del fatto’, a seconda che intervengano all’esito delle indagini preliminari ovvero durante la fase processuale, e le differenze con gli istituti analoghi previsti per il processo a carico di imputati minorenni e davanti al giudice di pace. In ultima analisi, occorrerà verificare criticamente la rispondenza degli interventi a logiche di riforma organica e strutturale, le uniche in grado di garantire il definitivo sradicamento delle inefficienze del sistema penal-processualistico.In via derivata, si valuterà la possibile articolazione di soluzioni ulteriori, aggiuntive o alternative, sulla scia degli obiettivi deflattivi che da decenni orientano le scelte legislative in materia penale.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | CASTALDO Andrea | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.750,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | CASTALDO Andrea (Coordinatore Progetto) CASTALDO MARIA ELENA (Ricercatore) COPPOLA FABIO (Ricercatore) |