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PAOLO ROSSI E IL DIBATTITO SULLA PENA DI MORTE
Si intende far luce sul dibattito degli anni Venti e Trenta del Novecento intorno alla reintroduzione della pena di morte nel codice penale, a partire dall'analisi delle opere di Paolo Rossi. Intellettuale, giurista, giovanissimo avvocato impegnato nella Resistenza, politico e presidente della Corte costituzionale, Rossi è stato un protagonista del secolo scorso. Durante il regime, egli pubblica due monografie sul tema in questione - La pena di morte e la sua critica (ed. 1932) e Scetticismo e dogmatica nel diritto penale (ed. 1938) - che, per i contenuti eversivi, vengono immediatamente sequestrate e distrutte. In esse, il giurista manifesta con coraggio le sue idee liberali; affronta temi di filosofia e storia del diritto penale; confuta le voci più autorevoli del regime come Rocco e Manzini su argomenti più tecnicamente giuridici quali efficacia, imputabilità ed errore giudiziario. Articolare il dibattito scientifico sul tema del supplizio capitale intorno a scritti che il fascismo pretese di destinare all'oblio e, fino ad ora, pressoché trascurati dalla storiografia del diritto, rende il progetto originale ed innovativo.
Struttura | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Responsabile | TRIFONE Gian Paolo | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 820,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Gruppo di Ricerca | TRIFONE Gian Paolo (Coordinatore Progetto) DEL BAGNO Ileana (Ricercatore) DI CINTIO Lucia (Ricercatore) LUCREZI Francesco Maria (Ricercatore) |