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PROFUGHI, ESULI E MIGRANTI NELL'OPERA DELLA PONTIFICIA OPERA DI ASSISTENZA. DIPLOMAZIE INTERNAZIONALI, ISTITUZIONI ED ENTI CARITATIVI A SERVIZIO DELLA MOBILITÀ UMANA NEL CORSO DEL SECONDO DOPOGUERRA.
Il progetto di ricerca mira a ricostruire, attraverso fonti documentarie inedite, l'attività della PCA e della POA, in riferimento al tema della mobilità umana del secondo dopoguerra. In particolare, l'attenzione sarà posta sulle prime iniziative condotte in riferimento al rimpatrio di profughi e reduci (nel primo quinquennio di attività) e su quelle che hanno riguardato, negli anni successivi, la gestione dei flussi migratori. In riferimento a quest'ultimo aspetto, poi, si intende concentrare l'attenzione sui processi di trasformazione dell'istituzione, soprattutto nella fase della sua riconversione da ente di assistenza per profughi e reduci, a struttura stabile di organizzazione e gestione di un'attività "tradizionalmente" appannaggio delle istituzioni civili. La storia vaticana, in queste vicende, incrocia quelle italiana, americana, francese, belga, tedesca, soprattutto in ragione dei posti di assistenza creati dalla POA nelle aree di tradizionale approdo della manodopera italiana negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Attraverso gli archivi diocesani e quelli di Stato, si mirerà alla ricostruzione dei censimenti realizzati dagli operatori della POA (relativi ai tentativi compiuti per riportare nelle proprie zone quanti fossero rimasti lontani per le più diverse motivazioni nel corso del conflitto), per giungere ad approfondire l’impegno di donne e uomini (in prevalenza cappellani e suore), volto all’assistenza spirituale nei campi di accoglienza e a quella vittuaria (con la gestione dei posti di ristoro, la distribuzione dei pacchi viveri e l'istituzione dei cosiddetti «Refettori del Papa»). In affiancamento alle istituzioni civili, sarà ricostruita anche la storia dell'assistenza sanitaria (nelle campagne contro la malaria e per gli screening diagnostici). Nel dettaglio, tenuto conto dell'attuale inconsultabilità dei fondi archivistici pontifici, la ricerca sarà condotta, per l'assistenza a profughi e reduci, presso gli archivi diocesani che conservano la documentazione relativa alle aree del Brennero e a quelli di Bolzano, Merano, Tarvisio, Pescantina (da cui transitò anche Primo Levi), Genova, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari. Quanto al tema dei migranti, invece, saranno passati in rassegna gli archivi ministeriali, al fine di ricostruire lo stretto legame operativo esistente tra istituzioni civili (nazionali e internazionali) ed enti religiosi. A partire dalle emergenze di quegli anni, pertanto, sarà data visibilità a vicende, volti e racconti di un’Italia che, avendo vissuto il dramma della propria condizione di paese in guerra prima e di potenza sconfitta poi, proprio a partire delle istituzioni solidali provava a reinserirsi, in tempo di pace, nel flusso della propria storia.Il progetto di ricerca mira a ricostruire, attraverso fonti documentarie inedite, l'attività della PCA e della POA, in riferimento al tema della mobilità umana del secondo dopoguerra. In particolare, l'attenzione sarà posta sulle prime iniziative condotte in riferimento al rimpatrio di profughi e reduci (nel primo quinquennio di attività) e su quelle che hanno riguardato, negli anni successivi, la gestione dei flussi migratori. In riferimento a quest'ultimo aspetto, poi, si intende concentrare l'attenzione sui processi di trasformazione dell'istituzione, soprattutto nella fase della sua riconversione da ente di assistenza per profughi e reduci, a struttura stabile di organizzazione e gestione di un'attività "tradizionalmente" appannaggio delle istituzioni civili. La storia vaticana, in queste vicende, incrocia quelle italiana, americana, francese, belga, tedesca, soprattutto in ragione dei posti di assistenza creati dalla POA nelle aree di tradizionale approdo della manodopera italiana negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Attraverso gli archivi diocesani e quelli di Stato, si mirerà alla ricostruzione dei censimenti realizzati dagli operatori della POA (relativi ai tentativi compiuti per riportare nelle proprie zone quanti fossero rimasti lontani per le più diverse motivazioni nel corso del conflitto), per giungere ad approfondire l’impegno di donne e uomini (in prevalenza cappellani e suore), volto all’assistenza spirituale nei campi di accoglienza e a quella vittuaria (con la gestione dei posti di ristoro, la distribuzione dei pacchi viveri e l'istituzione dei cosiddetti «Refettori del Papa»). In affiancamento alle istituzioni civili, sarà ricostruita anche la storia dell'assistenza sanitaria (nelle campagne contro la malaria e per gli screening diagnostici). Nel dettaglio, tenuto conto dell'attuale inconsultabilità dei fondi archivistici pontifici, la ricerca sarà condotta, per l'assistenza a profughi e reduci, presso gli archivi diocesani che conservano la documentazione relativa alle aree del Brennero e a quelli di Bolzano, Merano, Tarvisio, Pescantina (da cui transitò anche Primo Levi), Genova, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari. Quanto al tema dei migranti, invece, saranno passati in rassegna gli archivi ministeriali, al fine di ricostruire lo stretto legame operativo esistente tra istituzioni civili (nazionali e internazionali) ed enti religiosi. A partire dalle emergenze di quegli anni, pertanto, sarà data visibilità a vicende, volti e racconti di un’Italia che, avendo vissuto il dramma della propria condizione di paese in guerra prima e di potenza sconfitta poi, proprio a partire delle istituzioni solidali provava a reinserirsi, in tempo di pace, nel flusso della propria storia.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | DE ROSA Ornella | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.106,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Gruppo di Ricerca | DE ROSA Ornella (Coordinatore Progetto) D'AMICO Massimiliano (Ricercatore) DE LUNA Piera (Ricercatore) VERRASTRO Donato (Ricercatore) VIGILANTE Elena (Ricercatore) |