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NUOVI ORIZZONTI DELL'INTERAZIONE TRA ANTROPOLOGIA E LETTERATURA
Tra le esperienze relativamente recenti, il campo tematico della contaminazione interdisciplinare, merita l’attenzione non solo degli psicoanalisti, ma anche quella degli antropologi. In Lacan il “problema del significato” si risolve con l’aiuto della letteratura, perché la letteratura per il suo carattere sovradeterminato “espone e mette in evidenza il capriccioso strumento linguistico attraverso il quale ha luogo ogni produzione di senso” (Bowie: 244). La letteratura è presente nella sua scrittura psicoanalitica come “un archivio di metafore, immagini, effetti glossolalici e di scene memorabili”: un sistema di citazioni, un gioco di associazioni che “moltiplica i significati locali, fornisce nodi al suo significato” (Bowie: 247). Ma c’è di più: la prosa di Lacan scardina le regole della comunicazione scientifica, nel suo farsi manieristica e barocca: oscuramente allusiva, asimmetrica, ellittica, ambigua, polisemica, claudicante nella sintassi, tramata di giochi di parole, segue una retorica che alla fine – sorprendentemente - coincide in qualche modo con la retorica dell’inconscio. “Un insegnamento essenziale della psicoanalisi è, per Lacan, che l’inconscio ha un suo proprio ‘stile’ e (…) che questo stile può esser ‘colto’ soltanto esponendosi al suo benefico contagio. Per questo “la letteratura è la via regia per la comprensione psicoanalitica e lo studioso di letteratura un onorato compagno di viaggio, un compagno di avventure nei mari della polisemicità, nonché un compagno nella ricerca di un ordine ‘sepolto’, originario, di senso”. La ricerca, partendo dall’ assunto che la versione che Lacan dà della psicoanalisi è assai più “che uno studio convenzionale della letteratura, riscritto fantasiosamente”, aspira a 1) verificare la fondatezza del rapporto che Lacan istituisce tra linguaggio, inconscio e letteratura; 2) verificare fino a che punto i testi letterari possano essere assunti, per la loro “efflorescenza” e “sovradeterminazione”, come il luogo privilegiato e irrinunciabile dell’ indagine conoscitiva; 3) verificare se esistono le condizioni per arricchire di nuovi elementi una ermeneutica letteraria su basi psico-antropologiche. Ove questo risultasse possibile, la parte più interessante di questa ermeneutica sarebbe la possibilità di rendere intellegibile l’esperienza attraverso la mimesi creativa del funzionamento dell’inconscio, testato dal linguaggio letterario. Si tratta della proposta, praticabile dallo scienziato sociale, di una diversa forma di contaminazione con l’oggetto, che restituisca dell’oggetto qualcosa della sua essenza profonda. Sarebbe, anche questo, un modo di identificarsi con l’oggetto, senza perdersi in esso, e al tempo stesso un altro modo di ridurre le perdite da cui sono afflitte la scienze sociali. "La religione, la magia, l'astrologia, la predizione", ha scritto Thompson, “sono tutte manifestazioni che operano inun linguaggio simbolico che, se tradotto in un discorso razionale, perde una parte del suo significato e tutta la sua forza psichica coercitiva". Le riflessioni e gli esperimenti che alimentano la rivisitazione dei rapporti tra la letteratura e l’antropologia sembrano orientati dallo sforzo di rimediare in qualche modo a questa perdita. Il problema non si risolve, dando spazio, per esempio, nella ricerca e nella scrittura del testo, alle emozioni e ai sentimenti, perché, come ha osservato Spiro (2015), questi studi sono in genere rivolti al cognitivo, e si occupano di “emozioni che mostrano una vocazione a rimanere ad un livello celebrale”, senza prendere in esame le vere dinamiche delle emozioni stesse. Le scienze sociali possono descrivere i sentimenti ma non comunicarli, se non mimando il linguaggio simbolico e poetico. Occorre anche per questo riflettere se l’esperienza lacaniana contenga un altro modo di istituire, mediante la mimesi creativa, nuovi rapporti di complicità e di intimità con l’oggetto.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | DE LUNA Piera | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.950,00 euro | |
Periodo | 29 Luglio 2016 - 20 Settembre 2018 | |
Proroga | 20 dicembre 2019 | |
Gruppo di Ricerca | DE LUNA Piera (Coordinatore Progetto) AZZARA Claudio (Ricercatore) CASADIO Giovanni (Ricercatore) VERRASTRO Donato (Ricercatore) |