Ricerca | Progetti
Ricerca Progetti
MUTAMENTI DELLA SAMMELPRAXIS NEL CONTESTO EUROPEO. IL PATRIMONIO ARTISTICO COME MODELLO IDENTITARIO TRA XVII E XIX SECOLO
Nella prospettiva di un recupero di conoscenze sugli scambi culturali e artistici tra XVII e XIX secolo, il progetto si riallaccia a un piano di ricerca approntato in sinergia con l'Università di Firenze e volto allo studio della cultura d’impresa e del patrimonio artistico come modello identitario europeo, con lo scopo di approfondire settori documentari prestigiosi non ancora investigati. La fase preliminare della ricerca ha consentito di individuare nelle famiglie Zacchia e Rondinini un esemplare punto di partenza nella ricostruzione di un nuovo modello di riferimento che vede l’evolversi del collezionista, da proprietario-fruitore a proprietario-imprenditore capace di usare le opere d’arte a fini utilitaristici. L’inedita documentazione rinvenuta in Archivio Storico Capitolino, Victoria and Albert Museum di Londra e altri archivi europei, si presta a molteplici indagini in materia di Sammelpraxis e, più latamente, di storia della cultura imprenditoriale moderna europea consentendo di operare in modo non generico, per ottenere nuovi ritrovamenti di opere d’arte e per ricostruire, tramite queste, l’aspirazione a una nuova identità sociale, cui mirarono i fondatori della collezione così come i loro eredi, dimostrando passione per le raccolte epigrafiche nelle quali riversare la ricerca delle origini antiche della stirpe familiare, amore per le testimonianze del mondo classico e dell’arte contemporanea ma anche adesione alle ricerche scientifiche, con il desiderio di rendere partecipe nella fruizione il pubblico. Nella trama delle motivazioni che sottendono al formarsi delle raccolte, importanza strategica assumono quelle opere antiche e moderne che assurgono a capolavori emblematici dell’ideale estetico della raccolta, come la Medusa Rondanini di epoca tardo ellenistica, celebrata da Goethe e Winckelmann o l’ultima scultura di Michelangelo nota col nome di Pietà Rondinini. Due eventi legittimano lo sviluppo della ricerca: i sondaggi archivistici hanno consentito il rinvenimento di materiale fondamentale per la ricostruzione di una weltanschauung dinastica di respiro europeo che intreccia la storia dei Zacchia e dei Rondinini con quella delle principali compagnie mercantili e con la diplomazia internazionale. Nel 2017 ricorre inoltre il 350esimo anniversario della morte di Felice Zacchia Rondinini, esempio straordinario di quel matronato femminile che ha garantito il consolidamento del potere familiare.L’obiettivo finale è di mettere a disposizione degli studiosi una piattaforma informatica, open access, di facile consultazione e ampio spettro, e produrre pubblicazioni di tipo tradizionale in lingua italiana e inglese per rafforzare l’internazionalizzazione dei due atenei coinvolti in modo da consentire un’applicazione funzionale della storia dell’arte. In linea con gli obiettivi di Horizon 2020, la ricerca sarà modello per future sinergie nell’ambito di un progetto europeo che, vista la dimensione internazionale assunta dalla ricerca, intende far cooperare varie università con sede a Vienna, Torun, Marsiglia, Amsterdam, Londra, Augusta, città che vedono le famiglie attivamente presenti tra XVII e XIX secolo.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | LORIZZO Loredana | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.400,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | LORIZZO Loredana (Coordinatore Progetto) |