Progetti

Ricerca Progetti

COMUNITÀ IMPERFETTE E TRAMONTO DELL'ORDINE NEOLIBERALE

Nella Politica Aristotele presenta la polis come una comunità "perfetta", vale a dire "autosufficiente fino ai limiti dell'autarchia". Questa compiuta autonomia distingue nettamente la comunità politica dalle tante forme di condivisione imperfette e parziali che possono proliferare al suo interno (comunità familiari, religiose, ecc), rendendola particolarmente idonea a rispondere al compito di dare all'esistenza individuale una forma riuscita e felice. Nella cultura politica moderna, la stessa distinzione si riproduce in forma esasperata nell'opposizione fra "popolo" e "moltitudine": il popolo può essere fonte di legittimità politica solo a condizione di parlare con una voce sola e agire come una sola persona. Di qui il primato, almeno in Europa, dello Stato nazionale, come prototipo di una comunità "perfetta" nel duplice senso dell'autosufficienza e dell'omogeneità interna.Nel corso dell'ultimo secolo, la crescita della complessità sociale legata allo sviluppo della tecnica e all'evoluzione dei mercati, ha reso però sempre più precaria la formazione di modelli sociali omogenei e sostanzialmente autonomi, spingendo verso un tipo di "società aperta" pluralista e virtualmente globale. Di conseguenza, è entrato in crisi anche il paradigma politico basato sulla "sovranità legittima", travolto da una realtà sociale in cui sembrano poter sussistere solo comunità imperfette, legate da un rapporto ambivalente di reciproca interdipendenza e impossibilitate a segregarsi in uno spazio geografico e simbolico del tutto separato. È su questo sfondo che Carl Schmitt registra lo sbriciolamento dell'antico "nomos della terra", segnalando la crescente minaccia di una "guerra civile mondiale".L'unica risposta organica e coerente alla crisi dell'ordine politico (o almeno l'unica in grado, di fatto, di imporsi a livello globale) è quella disegnata già alla fine degli anni Trenta dal neoliberalismo, nel confronto - spesso polemico - tra la scuola austro-americana (Mises, Hayek, Friedman) e l'ordoliberalismo tedesco (Eucken, Rüstow, Röpke). Per i neoliberali, l'unica macchina sociale in grado di contenere l'ostilità tra le comunità imperfette nei limiti della legalità e dell'ordine è il meccanismo del mercato libero, a condizione che l'apparato amministrativo dello Stato si voti al compito di garantire l'equità e il rispetto della concorrenza. La nuova governance amministrativa dovrà inoltre impegnarsi ad ampliare i confini della concorrenzialità e dello scambio fino a includervi, in pratica, la vita sociale nel suo insieme. Nel nuovo modello di governo, che dagli anni Ottanta in poi sembra doversi imporre a livello planetario, la tendenziale coincidenza tra il mercato e la vita (ottenuta con la sistematica applicazione del calcolo algoritmico alla realtà sociale) si presenta come unico antidoto al processo di rifeudalizzazione della società (Rüstow, Böhm), cui le comunità imperfette sono altrimenti inevitabilmente condannate.La ricerca intende ricostruire la crisi del progetto neoliberale, divenuta evidente con la grande recessione di questi anni, sforzandosi di mettere a fuoco le ragioni più profonde della crisi e le sue conseguenze più drammatiche sul piano economico (esplosione delle disuguaglianze, instabilità delle aspettative, crisi della fiducia) e su quello politico (crisi della democrazia, esasperazione dei conflitti, rifeudalizzazione della società). Il progresso della ricerca è vincolato alla possibilità di rafforzare la fitta rete di scambi interdisciplinari promossa in questi anni dal Laboratorio di Studi e Ricerche sulla Natura Umana (si veda a titolo di esempio il recente convegno sul "Governo della complessità", di cui è imminente la pubblicazione). I fondi richiesti sono perciò finalizzati soprattutto all'organizzazione di scambi seminariali, a carattere nazionale e internazionale, e alla loro adeguata pubblicizzazione tanto in italiano quanto nelle principali lingue europee.

StrutturaDipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.980,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaDE CAROLIS DI PROSSEDI Massimo (Coordinatore Progetto)