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IL FINANZIAMENTO DELL'IMPRESA IN CRISI

Gli interventi normativi indicati perseguono l'esigenza di favorire il ricorso a soluzioni concordate della crisi d'impresa attraverso la "tecnica" della prededucibilità dei crediti derivanti dai finanziamenti concessi in funzione o in esecuzione di un concordato preventivo o di un accordo di ristrutturazione dei debiti. La prededuzione (regolata agli artt. 111 e 111-bis L. fall.) caratterizza sia la fattispecie di cui all'art. 182-quater L. fall. (relativa ai finanziamenti erogati prima della presentazione della domanda di concordato preventivo e dell'omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti) che quella di cui all'art. 182-quinquies, co. 1-3, L. fall. (relativa ai finanziamenti erogati durante la procedura ossia dopo la presentazione del concordato preventivo ovvero dopo la pubblicazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti).La ricerca intende individuare i confini entro cui le predette ipotesi di finanziamento vengono a collocarsi nonché i profili di criticità, come emersi nella prassi applicativa e come evidenziato nella letteratura.In una prospettiva di ricostruzione sistematica del fenomeno, il progetto vuole interrogarsi sulla possibilità di individuare 1) uno specifico statuto dell'impresa in crisi; 2) gli strumenti contrattuali di finanziamento che possono inquadrarsi nella cornice delle disposizioni menzionate; 3) una categoria generale della contrattazione di finanziamento (allo stato articolata da Fortunato in finanziamenti ponte, interinali e in esecuzione ma con apertura verso altre classificazioni) dell'impresa in crisi analizzando le specifiche clausole contrattuali cui fa ricorso la prassi negoziale; 4) una categoria concettuale del "diritto bancario della crisi". La proposta di Direttiva comunitaria rimarca l'attualità del tema e ne suggerisce un approfondimento anche in una prospettiva evolutiva.