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LA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE NELLA TRADUZIONE AUDIOVISIVA DEI SOTTOTITOLI: DALL¿ANALISI DI ELEMENTI LINGUISTICI ALLA RAPPRESENTAZIONE DI ASPETTI CULTURALI E PRATICHE DI COMPORTAMENTO.

L’analisi dei sottotitoli in relazione alla comunicazione interculturale contribuisce ad accrescere consapevolezza delle resistenze e delle distorsioni che, spesso inconsapevolmente, prendono forma nella rappresentazione di altre culture e di specificità locali. Secondo Katan, ciò che gioca un ruolo determinate nella comunicazione interculturale e nella rappresentazione di culture diverse è definita come “impression management” (2014: 62): pertanto, i sottotitoli sono una strumento utile a segnalare la presenza di stereotipi culturali.I film multilingue rispecchiano in maniere diretta una realtà dominata, da un lato, dal multiculturalismo e dal contatto tra culture diverse e, dall’altro, da una forte attenzione ai localismi e alle specificità linguistiche. Infatti, il termine multilinguismo non si riferisce unicamente alla co-presenza di lingue diverse, ma anche alla presenza, nell’ambito della stessa cultura di dialetti, etnoletti, ecc. che esprimono la complessità cultuale della cultura di origine e una forte identità locale. In linea con precedenti progetti di ricerca, l’analisi continuerà a riguardare la presenza del dialetto e di varietà linguistiche attraverso l’uso di code-switching and code-mixing, mostrando la centralità dell’atto del tradurre sia come processo interlinguistico sia intralinguistico. Come sottolineato da Cronin (2003), la traduzione spesso standardizza ed appiattisce questa varietà linguistica, mentre la globalizzazione richiede ai traduttori di essere “agents of culture”. Questi processi di normalizzazione risultano evidenti nei sottotitoli proprio in virtù della loro natura ‘additiva’ (Gottlieb, 2014) in quanto il testo di origine e il testo di arrivo sono presenti in contemporanea sullo schermo. Da questo punto di vista, il sottotitolo offre, quindi, una grande ricchezza di spunti alla didattica delle lingue, alla conoscenza di culture altre e alla formazione di traduttori come mediatori culturali che dovrebbero lavorare a favore di una riduzione di atteggiamenti di difesa e chiusura verso ciò che si presenta loro come culturalmente diverso (Katan, 2014). Katan, partendo dall’idea di cultura come comunicazione (Hall 1990), auspica il superamento di un approccio mono-culturale alla traduzione che considera i problemi linguistici come i soli rilevanti e riducibili a soluzioni univoche. “The issue is no longer that of technical explanations of a different term, but that of explaining different sets of behaviours and culture-bound practices” (Katan 2014: 61). La ricerca prenderà in considerazione le strategie di traduzione usate per i ‘culturemi’, termine con cui Poyatos (2002) si riferisce a fenomeni culturali peculiari della cultura di partenza che non trovano immediata corrispondenza nella cultura di arrivo oltre che alle Extra-linguistic Cultural References (ECRs) di cui teorizza Pedersen (2011). La responsabilità del traduttore nel rendere evidente l’atto di trasposizione culturale che avviene in traduzione diventa centrale. Venuti (1995) adopera, a questo proposito, il termine ‘translingualism’, per indicare la presenza nel testo di arrivo di elementi non domesticati della cultura di partenza. A questo proposito, è necessario considerare la relazione di potere tra la cultura di partenza e quella di arrivo. “Translingualism and the embedding of indigenous words and phrases in writing from the post colonial world constitute an ironic undoing of the fluency fetish in translation-resistant Anglophone culture.” (Cronin, 2003: 135)La ricerca prenderà in analisi gli aspetti motivazionali e affettivo-emozionali legati all’utilizzo dei sottotitoli nell’apprendimento dell’inglese come lingua straniera, attraverso la costruzione di attività task-based e l’utilizzo di software e tools (es. WinCaps, Learning via Subtitling, ecc.) che permettono di considerare la lingua in contesto e di utilizzare variazioni di registro linguistico. Si prevede la partecipazione a convegni nazionali ed internazionali.

StrutturaDipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo1.500,00 euro
Periodo20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020
Proroga20 febbraio 2021
Gruppo di RicercaDE MEO Mariagrazia (Coordinatore Progetto)
BARONE Linda (Ricercatore)