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Tullio FENUCCI Progetti

GOLDEN SHARES E GOLDEN POWERS TRA L'ORDINAMENTO INTERNO E QUELLO COMUNITARIO

Vi sono diversi tratti in comune nella giurisprudenza della Corte di giustizia CE in tema di controlli pubblici sulle imprese operanti in settori strategiche e per lo più derivanti da privatizzazione di precedenti imprese pubbliche. In tutte le decisioni l’analisi della Corte si svolge dapprima con la verifica dell’esistenza di una restrizione alla libera circolazione dei capitali e/o alla libertà di stabilimento; una volta appurato che il meccanismo adottato comporta una simile restrizione, la Corte cerca di determinare l’eventuale esistenza di cause giustificative. Tali cause giustificative possono essere fondate su un’esigenza imperativa di interesse generale o sulle deroghe espressamente previste dal Trattato legate all’esercizio dell’autorità pubblica, alla tutela della salute pubblica, dell’ordine pubblico o della pubblica sicurezza, che consentono agli Stati membri di emanare norme che violano le libertà e i diritti fondamentali garantiti dal Trattato. A tal proposito bisogna ricordare che, pur riconoscendo agli Stati membri la possibilità di derogare al Trattato per tutelare l’interesse generale o le proprie funzioni sovrane, la Corte insiste sul fatto che queste eccezioni siano coerenti con il principio di proporzionalità. Questo significa che la restrizione in questione deve costituire una misura necessaria per garantire la tutela degli obiettivi citati sopra e che non deve esserci altra misura che, pur realizzando gli stessi obiettivi, sia suscettibile di una minore limitazione delle libertà in questione. Inoltre la Corte, al fine di giustificare i poteri speciali, verifica sempre che i provvedimenti nazionali che possono ostacolare o scoraggiare l’esercizio delle libertà fondamentali garantite dal Trattato soddisfino le quattro condizioni, stabilite nella sentenza Gebhard del 30 novembre 1995: essi devono applicarsi in modo non discriminatorio, essere giustificati da motivi imperativi di interesse pubblico, essere idonei a garantire il conseguimento dello scopo perseguito e limitati a quanto è necessario per il raggiungimento di questo scopo. Un altro tratto comune alla giurisprudenza della Corte di giustizia è rappresentato dalla circostanza che essa non si è mai pronunciata sulla legittimità dell’uso degli strumenti della golden share, dei poteri speciali o dei regimi di autorizzazione amministrativa in quanto tali, limitandosi ad esaminare le singole disposizioni presenti negli ordinamenti dei vari Stati membri e a giudicarne la compatibilità con il diritto comunitario in base all’applicazione che concretamente hanno ricevuto. Forse sarebbe auspicabile una pronuncia più decisa della Corte di giustizia nei confronti del principio stesso della conservazione di forme di controllo sulle imprese pubbliche privatizzate che servisse da monito a tutti gli Stati membri. Alternativamente potrebbe anche intervenire in materia il legislatore comunitario allo scopo di eliminare situazioni che determinano la continua violazione dell’art. 56 del Trattato da parte degli Stati membri; in tal modo si porrebbe fine a quelle che in alcuni casi si presentano come vere e proprie politiche protezionistiche, non concepibili in un’ottica di progressiva integrazione europea. Infatti la previsione di poteri speciali, golden share o regimi di autorizzazione amministrativa a favore dei poteri pubblici nei confronti delle imprese privatizzate nei vari Stati membri continua ad essere oggetto di notevole attenzione da parte delle istituzioni comunitarie; infatti sono tutt’altro che sopiti i dubbi di compatibilità della golden share o di analoghi istituti con la normativa comunitaria in materia di libera circolazione dei capitali; anzi appaiono sempre più forti le perplessità espresse a livello comunitario.

StrutturaDipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza)
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo788,60 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaFENUCCI Tullio (Coordinatore Progetto)