Davide BUBBICO | SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
Davide BUBBICO SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
cod. 0312300060
SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI
0312300060 | |
DIPARTIMENTO DI STUDI POLITICI E SOCIALI | |
CORSO DI LAUREA | |
SOCIOLOGIA | |
2024/2025 |
ANNO CORSO 3 | |
ANNO ORDINAMENTO 2019 | |
PRIMO SEMESTRE |
SSD | CFU | ORE | ATTIVITÀ | |
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SPS/09 | 6 | 40 | LEZIONE |
Appello | Data | Sessione | |
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SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZION | 08/01/2025 - 09:00 | SESSIONE ORDINARIA | |
SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZION | 08/01/2025 - 09:00 | SESSIONE DI RECUPERO | |
SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZION | 22/01/2025 - 09:00 | SESSIONE ORDINARIA | |
SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZION | 22/01/2025 - 09:00 | SESSIONE DI RECUPERO | |
SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZION | 11/02/2025 - 09:00 | SESSIONE ORDINARIA | |
SOCIOLOGIA DELL'IMPRESA E DELLE RELAZION | 11/02/2025 - 09:00 | SESSIONE DI RECUPERO |
Obiettivi | |
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L’INSEGNAMENTO HA COME OBIETTIVO DI FORNIRE UN QUADRO TEORICO DELL’ORIGINE DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE, DELL’IMPRESA COME ORGANIZZAZIONE E COME CAMPO DI AZIONE DI ATTORI DIVERSI CHE NE MODIFICANO O NE CONDIZIONANO IL COMPORTAMENTO SIA ALL’INTERNO DELLE TRAME ORGANIZZATIVE SIA ALL’ESTERNO SUL MERCATO. IN QUESTO QUADRO LE RELAZIONI INDUSTRIALI RAPPRESENTANO UNA DIMENSIONE FONDAMENTALE PER COMPRENDERE ANCHE IL CONCRETO FUNZIONAMENTO IN PARTICOLARE DELLE MEDIE E DELLE GRANDI IMPRESE, NON SOLO IN RELAZIONI AGLI ASPETTI ORGANIZZATIVI INTERNI MA ANCHE IN RELAZIONE AL SISTEMA PIÙ GENERALE DI RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI. L’IMPRESA DEVE ESSERE COMPRESA, NELLA SUA ATTIVITÀ PRODUTTIVA E ORGANIZZATIVA, COME UN’ORGANIZZAZIONE INFLUENZABILE OLTRE CHE DAL CONTESTO CULTURALE E SOCIALE IN CUI È LOCALIZZATA, ANCHE DALLE PRATICHE SINDACALI CHE IN ESSA SI SVOLGONO. L’EVOLUZIONE DELLE RELAZIONI SINDACALI VERSO MODELLI PIÙ PARTECIPATIVI E MENO CONFLITTUALI SE COSTITUISCE OGGI LA TENDENZA PIÙ EVIDENTE ALL’INTERNO DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI NON NE ESAURISCE TUTTAVIA INTERAMENTE IL QUADRO. L’IMPRESA COME SPAZIO CONFLITTUALE IN CUI AGISCONO ATTORI DIVERSI, NON SOLO QUELLI SINDACALI, PORTATORI DI INTERESSI DIFFERENTI RIMANE UN CAMPO PRIVILEGIATO PER L’ANALISI DELLE DINAMICHE CONFLITTUALI IN AMBITO ORGANIZZATIVO. AI FINI DELLA CAPACITÀ CONOSCITIVA L’INSEGNAMENTO INTENDE FORNIRE STRUMENTI PER L’ANALISI DESCRITTIVA DELLE IMPRESE DAL PUNTO DI VISTA STATISTICO E SULLA BASE DI ALTRE FONTI (ORGANIZZAZIONI ASSOCIATIVE, BANCHE DATI AMMINISTRATIVE, ECC.) E DEL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI VIGENTE A LIVELLO NAZIONALE. L’OBIETTIVO È DI FORNIRE ALLO STUDENTE GLI STRUMENTI PER UN’ANALISI DI LUNGO PERIODO DELLE PRINCIPALI TAPPE DELLO SVILUPPO DELL’IMPRESA E DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI CHE SEPPURE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL CASO ITALIANO ANDRANNO ANALIZZATE IN UN QUADRO COMPARATIVO INTERNAZIONALE. |
Prerequisiti | |
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NESSUNO, ANCHE SE È CONSIGLIATO IL SUPERAMENTO DELL’ESAME DI SOCIOLOGIA ECONOMICA PUÒ FAVORIRE UN MIGLIORE APPRENDIMENTO DELLE TEMATICHE TRATTATE NEL CORSO. |
Contenuti | |
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LA PRIMA PARTE DEL CORSO SARÀ DEDICATA ALLA RICOSTRUZIONE DELL’ORIGINE DEGLI STUDI SULL’IMPRESA E ALLA SUA EVOLUZIONE NEL CORSO DEI SECOLI RECENTI IN PARTICOLARE CON L’AVVENTO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E DELLE ECONOMIE CAPITALISTICHE. L’EVOLUZIONE DELL’ATTIVITÀ DI IMPRESA SARÀ INDAGATA SOTTO PROFILI DIVERSI ANCHE PER COMPRENDERNE LO SVILUPPO SUCCESSIVO E L’AFFERMAZIONE DEL MODELLO DELLA GRANDE IMPRESA E DELLA TEORIA DELLO SHAREHOLDER VALUE (MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO) E DELL’AVVENTO SUCCESSIVO DELLE TEORIE CRITICHE COME QUELLA DELLA STAKEHOLDERS VALUE. LE IMPRESE HANNO ASSUNTO NEL CORSO DEL TEMPO CONFIGURAZIONI DIVERSE, INFLUENZATE DAL CONTESTO STORICO E ISTITUZIONALE DI CIASCUN PAESE. IL RISULTATO È CHE OGGI LA PLURALITÀ DELLE FORME DI IMPRESA È IL DATO PIÙ EVIDENTE SIA SOTTO IL PROFILO DEI MOTIVI CHE SONO ALL’ORIGINE DELL’ATTIVITÀ S’IMPRESA, SIA IN RELAZIONE AL SUO CONCRETO FUNZIONAMENTO. LO STESSO DICASI, FORSE ANCHE IN MISURA MAGGIORE, PER LE RELAZIONI INDUSTRIALI. IL CORSO TRATTERÀ NELLA PRIMA PARTE I SEGUENTI ARGOMENTI: L’IMPRESA TRA ECONOMIA E SOCIOLOGIA; LO SVILUPPO STORICO DELL’IMPRENDITORIALITÀ IN ITALIA NEL 900; LA DEFINIZIONE DELL’IMPRESE E I PROBLEMI DI MISURAZIONE (LE FONTI); COME NASCONO LE IMPRESE E IL CONCETTO DI IMPRENDITORIALITÀ; LA PICCOLA IMPRESA FAMILIARE E IL CONCETTO DI AUTOIMPRENDITORIALITÀ; LE GRANDI IMPRESE E LE IMPRESE MULTINAZIONALI; IL CAPITALISMO DELLE PIATTAFORME E LE IMPRESE DELLA GIG ECONOMY; L’IMPRESA SOCIALE E L’ECONOMIA NO PROFIT; LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE E L’IMPRESA IRRESPONSABILE; L’IMPRENDITORIALITÀ FEMMINILE; L’IMPRENDITORIALITÀ STRANIERA; L’IMPRENDITORIALITÀ IRREGOLARE; L’IMPRESA LOCALE E I DISTRETTI INDUSTRIALI; LE IMPRESE START UP. NELLA SECONDA PARTE, ALLA QUALE È DEDICATA UNA PARTE PIÙ CIRCOSCRITTA DEL CORSO, IL TEMA SARÀ QUELLO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI E DELLE CARATTERISTICHE DELLE ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI (SINDACATI DEI LAVORATORI E DELLE IMPRESE) CON UNA SPECIFICA FOCALIZZAZIONE SUL CASO ITALIANO. A TAL FINE L’EVOLUZIONE DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI, TRA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E CONTRATTAZIONE A LIVELLO DI IMPRESE, SARÀ INDAGATA PIÙ IN GENERALE IN CONSIDERAZIONE DELL’EVOLUZIONE RECENTE DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI, IN ITALIA COME IN EUROPA, VERSO MODELLI DI NATURA CONCERTATIVA. NELLO SPECIFICO DI QUESTA SECONDA PARTE DEL CORSO GLI ARGOMENTI TRATTATI SARANNO: NATURA E ORIGINE DELLE ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA DEGLI INTERESSI; IL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI IN ITALIA E IN EUROPA; LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E QUELLA DI SECONDO LIVELLO; LA CONTRATTAZIONE SOCIALE; LE CRISI D’IMPRESA E LE POLITICHE PUBBLICHE. |
Metodi Didattici | |
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IL CORSO SI COMPORRÀ DI LEZIONI FRONTALI, DI ATTIVITÀ SEMINARIALI E DI ESERCITAZIONI IN PREVISIONE DELL’ESAME FINALE. LE LEZIONI FRONTALI SARANNO DEDICATE ALL’APPROFONDIMENTO DEGLI ASPETTI SOPRA RICHIAMATI E ALL’ILLUSTRAZIONE DEI RISULTATI DI RICERCHE EMPIRICHE SUGLI ARGOMENTI TRATTATI. LE ATTIVITÀ SEMINARIALI SARANNO REALIZZATE CON RICERCATORI IN QUALITÀ DI AUTORI DI PUBBLICAZIONI INERENTI ALLE MATERIE DEL CORSO. LE ESERCITAZIONI IN FORMA SCRITTA SERVIRANNO INVECE A FAVORIRE UN MIGLIOR APPROCCIO ALLA FASE FINALE DELL’ESAME. |
Verifica dell'apprendimento | |
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IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI È CERTIFICATO DA UN ESAME DI VALUTAZIONE, CHE PREVEDE UN VOTO FINO A 30 PUNTI (IN CENTESIMI), CON UN MINIMO DI 18 PER IL SUPERAMENTO DELL'ESAME. L'ESAME PREVEDE UNA PROVA SCRITTA ED UN EVENTUALE SUPPLEMENTO ORALE CHE SI SVOLGE IN GIORNI DIVERSI. IN OGNI CASO, ANCHE SE LO STUDENTE PROCEDERA' AD ACCETTARE IL VOTO ASSEGNATO ALLO SCRITTO, DOVRÀ COMUNQUE VEDERE IL COMPITO E LE OSSERVAZIONI DEL DOCENTE. L'INTEGRAZIONE ORALE È QUINDI FACOLTATIVA E POTREBBE EVENTUALMENTE RIGUARDARE ANCHE ALTRI ARGOMENTI NON TRATTATI NELLA PROVA SCRITTA. SE LO STUDENTE INTEGRA L'ESAME IN MODO ORALE, LA VALUTAZIONE FINALE COMPLESSIVA TERRA' COMUNQUE CONTO SIA DELLA PROVA SCRITTA CHE DELLA PROVA ORALE. A QUESTO PROPOSITO, NELLA VALUTAZIONE DEL TESTO SCRITTO SI TERRÀ CONTO ANCHE DELLA CORRETTEZZA GRAMMATICALE E DELLO STILE ESPOSITIVO. LA PROVA SCRITTA CONSISTE DI SOLITO NELLA FORMULAZIONE DI 2 DOMANDE CIASCUNA DELLE QUALI CONTIENE 3 TEMI SPECIFICI SU UNO DEGLI ARGOMENTI DEL PROGRAMMA D'ESAME. LA PROVA HA UNA DURATA MASSIMA DI 2 ORE ED È MIRATA A VERIFICARE LA CAPACITÀ DI COMPRENDERE GLI ARGOMENTI OGGETTO DELLA PROVA E LA CAPACITÀ DI COMUNICARE CORRETTAMENTE IN FORMA SCRITTA. LA PROVA ORALE CONSISTE IN UNA DISCUSSIONE DI 25 MINUTI VOLTA A VALUTARE IL LIVELLO DI CONOSCENZE, LA CAPACITÀ DI ELABORAZIONE DELLE TEMATICHE TRATTATE NELLA PARTE SCRITTA E DI QUELLE PREVISTE NEL RESTO DEL PROGRAMMA. LA PROVA ORALE CONSENTIRÀ INOLTRE ALLO STUDENTE DI UTILIZZARE LE COMPETENZE LINGUISTICHE E DI ORGANIZZARE UN'ESPOSIZIONE AUTONOMA SUGLI OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA CON RIFERIMENTI A CONTENUTI TEORICI ED APPLICATI NONCHÉ DI VALUTARE LA CAPACITÀ DI ELABORARE ANALISI CRITICHE IN FORMA AUTONOMA RISPETTO A TEMATICHE TEORICHE E DI ALTRA NATURA INCONTRATE DURANTE IL CORSO. |
Testi | |
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VERA ZAMAGNI, FORME DI IMPRESA. UNA PROSPETTIVA STORICO-ECONOMICA, IL MULINO, BOLOGNA, 2020. MIMMO CARRIERI, FABRIZIO PIRRO, INTRODUZIONE ALLE RELAZIONI INDUSTRIALI. CARATTERI E CONTESTI, 1ª EDIZIONE, EGEA, MILANO, 2024. |
Altre Informazioni | |
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PER LO STUDENTE CHE INTENDA PER SUA LIBERA SCELTA APPROFONDIRE UNO O PIÙ ARGOMENTI DELL’INSEGNAMENTO, DUNQUE A SCOPO CONOSCITIVO E NON DI VALUTAZIONE AI FINI DELL’ESAME, SI SEGNALANO I SEGUENTI TESTI: ANTONIO MUTTI, SOCIOLOGIA ECONOMICA. IL LAVORO FUORI E DENTRO L’IMPRESA, IL MULINO, BOLOGNA 2002. FILIPPO BAREBERA E IVANA PAIS, A CURA DI, FONDAMENTI DI SOCIOLOGIA ECONOMICA, EGEA, MILANO 2017, IN PART. SEZIONE F, FORME DELLA RAPPRESENTANZA (PP. 429-471) MIMMO CARRIERI E PAOLO FELTRIN, AL BIVIO. LAVORO, SINDACATO E RAPPRESENTANZA NELL’ITALIA D’OGGI, DONZELLI, ROMA 2016. PAOLO FELTRIN E STEFANO ZAN, IMPRESE E RAPPRESENTANZA. RUOLO E FUNZIONI DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI, CAROCCI, ROMA, 2014. PAOLA DE VIVO, L’IMPRESA COME ISTITUZIONE SOCIALE, IL MULINO, BOLOGNA 2017. RICHARD SWEDBERG, SOCIOLOGIA ECONOMICA, IN PART. CAP. 4 L’IMPRESA, PP. 74-104, EGEA, MILANO 2005. LORENZO BORDOGNA, ROBERTO PEDERSINI, RELAZIONI INDUSTRIALI. L’ESPERIENZA ITALIANA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL MULINO, BOLOGNA 2019. |
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