Francesca DELL'ACQUA | Progetti
Francesca DELL'ACQUA Progetti
LA CHIESA ALTOMEDIEVALE DI SANT'AMBROGIO A MONTECORVINO ROVELLA (SA): RICERCHE STORICO-TERRITORIALI, STORICO-ARTISTICHE, STORICO-CULTURALI
La pieve di Sant’Ambrogio nelle campagne dell’attuale paese di Montecorvino Rovella, a circa 30 Km da Salerno, conserva nella zona absidale i resti di un programma pittorico che dovrebbe essere visto come riflesso del definitivo trionfo dell’Iconofilia a metà del IX s. Al centro della calotta compare su un trono gemmato Maria come Theotokos o Deipara, ossia come genitrice di Dio, che mostra sulle ginocchia. Ella è affiancata dal vescovo di Milano e padre della Chiesa Ambrogio, dal suo successore sulla cattedra milanese Simpliciano, e dai protomartiri milanesi Gervasio e Protasio, le cui spoglie furono rinvenute da Ambrogio. Significativamente, i quattro santi milanesi Ambrogio, Simpliciano, Gervasio e Protasio compaiono su medaglioni a sbalzo su un lato del famoso 'altare d’oro' commissionato dal vescovo franco Angilberto II (824-59) per la basilica ambrosiana a Milano.La rappresentazione della Theotokos o Deipara a Montecorvino non deve intendersi quale semplice ripetizione di una formula iconografica attestata sin dal V secolo, quando Maria appunto venne ufficialmente riconosciuta Theotokos al Concilio di Efeso, bensì come il manifesto di una piena adesione all’Iconofilia da parte di chi commissionò il programma illustrativo di questa pieve della Langobardia Minor. La pieve fu oggetto tra il 1985 e il 1990 di un’indagine archeologica che datò l’edificio e le sue pitture murali al X s. Ciò che rimane del programma decorativo della pieve è stato più di recente attribuito da storici dell’arte alla metà del IX s. per via delle coingiunture stilistiche con la cosiddetta ‘cripta dell’abate Epifanio’ a San Vincenzo al Volturno. La differenza sostanziale nella datazione offerta dagli archeologici e dagli storici dell’arte testimonia la necessità di uno studio complessivo del monumento: sulle strutture, sul sepolcreto, sulle tecniche costruttive e pittoriche, sull'ambiente rurale circostante che potrebbe rivelare un battistero o comunque strutture legata alla 'cura delle anime'. Un altro aspetto da approfondire è quella della posizione della pieve. Infatti, recenti indagini su monumenti medievali occidentali e bizantini hanno rivelato che l’orientamento degli edifici sacri, come del resto già spesso nell’Antichità, era dettato dal Sole: gli edifici erano costruiti orientandone l’asse longitudinale verso uno specifico punto dell’orizzonte dove il Sole sorgeva agli equinozi o ai solstizi o nel giorno di particolari feste religiose come nel caso dei santi eponimi. Nel caso di Montecorvino non sono ancora state fatte misurazioni per provare un allineamento in base a delle specifiche festività, ma l’unica, piccola e stretta finestra absidale ha uno sguancio asimmetrico che permette al Sole nascente intorno alla data del 21 Giugno di essere perfettamente incorniciato. La festività di Gervasio e Protasio è il 19 Giugno, giorno in cui le loro spoglie, nell’anno 386, vennero deposte dal vescovo Ambrogio sotto l’altare principale della Basilica Martyrum a Milano. Pertanto la festa dei protomartiri milanesi non è distante dalla Natività del Battista, che aveva sostituito nella mentalità cristiana la celebrazione del Solstizio d’Estate il 21 Giugno. La scelta dei santi milanesi, non altrove attestati nella Langobardia Minor di quest'epoca, ovviamente stimola anche l'indagine sulla committenza: sarà stata longobarda-milanese e testimone dell'esodo verso Sud che seguì alla conquista franca della Langobardia Maior? oppure carolingia-milanese, testimone della scelta carolingia di Milano come sede privilegiata nella conquistata Langobardia Maior? A San Vincenzo al Volturno, possessore della vicina cella sancti Vincentii, vi era del resto una folta comunità composta da monaci sia longobardi che carolingi.Con la collaborazione di studiosi specialisti in altre discipline, le indagini punteranno ad un approfondimento globale sul monumento, e quindi alla sua valorizzazione culturale-educativa.
Struttura | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Responsabile | DELL'ACQUA Francesca | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.510,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Gruppo di Ricerca | DELL'ACQUA Francesca (Coordinatore Progetto) |