Daniela CALABRO' | Projects
Daniela CALABRO' Projects
PENSIERO DEL LIMITE
L'esperienza del popolo ebraico, "un popolo asiatico in Europa,straniero nel nostro continente", ha fatto sì che la stagione della Bildung ponesse gli ebrei al centro della Kultur austro-tedesca, di cui erano divenuti oramai interpreti e creatori di primo piano, con la conseguenza di dar vita a un vivace dibattito, talora segnato da forme inusitate di "sarcasmo irridente", sul dilemma tra piatta inclusione o esclusione "identitaria". Si pone ora la questione di poter vivere da cittadini e insieme da "xenoi", da stranieri, con un apposito status giuridico, ma senza esser necessariamente veicolati da un ethos condiviso, formalizzato in uno Stato-nazione. La frontiera è il passaggio, ma pure il luogo dell'attraversamento, il bordo che insieme traccia il limite e segna l'approssimarsi dell'alterità, della diversità. La "distanza elastica dell'ironia" scompagina ora vetusti luoghi comuni, per avviare la conquista dell'unica forma possibile di coscienza dell'epoca: la scissione di "uomini senza qualità". Dopo Kafka, Musil, Benjamin, Schnitzler, mentre ci si dibatte tra la labile piattaforma della nostalgia assimilativa e il deserto dell'esclusione nichilistica, specialmente dopo l'angosciosa catastrofe della "grande guerra", che annuncia, con la "fabbricazione di cadaveri" ed insieme con la crisi della modernità della "Belle Époque", il suicidio dell'Europa "zwischen Krieg und Frieden". E' Hannah Arendt a risollevare il problema dei diritti di cittadinanza e dell'appartenenza a una comunità a prescindere dal riferimento a confini nazionali, per poter tentare una vita di relazione con gli altri in una dimensione plurale: un "sensus communis" quale senso comunitario.La ricerca, quindi, si snoda in una duplice direzione:- Una ricognizione strategica dell'attuale status della questione: tra nuovi diritti di cittadinanza, da un lato, come ripensamento degli elementi che caratterizzano oggi la condizione umana,e i persistenti fattori destrutturativi dell'integrazione, dall'altro, col ritorno a forme più sofisticate di esclusione. Si tratta di verificare nel dibattito d'oggi l'asserto arendtiano di un "mondo comune"("Vita Activa"), -ripreso in vari modi e forme da autori come Derrida, Blanchot, Nancy,- volto a ridefinire la comunità non come il prodotto di una qualsiasi omogeneità etnico-culturale, bensì come il tessuto di relazioni sociali di una pluralità di popoli differenti ma con eguali diritti, la cui estensione e le cui caratteristiche possono evidentemente variare.Si è dinanzi a una vera e propria fase di post-assimilazione, volta alla difesa delle differenze e delle specificità, con una serie di problemi di non facile soluzione che potrebbero trovare uno sbocco soltanto in nuove regole di convivenza che sappiano salvaguardare sino in fondo autonomie e pluralità dei soggetti, specie a fronte della nuova ondata migratoria dall'Est e dal Sud, col Mediterraneo divenuto ormai il bacino di passaggio al continente europeo. - La ripresa di taluni autori emblematici di questo "pensare il limite", su cui da almeno tre anni lavora un gruppo di ricerca che dall'Università di Salerno si è irradiato alle Università di Messina, Sevilla, Strasbourg, Toulouse su un preciso progetto di lavoro orientato a tracciare le linee di tendenza di alcuni "autori del limite", a cominciare da Carlo Michelstaedter, ed ora Andrea Emo, da un lato, e Maurice Blanchot dall'altro, cui saranno dedicati seminari e giornate di studi internazionali, con la produzione di lavori collettanei che dovrebbero esser pubblicati dalla casa editrice "Le Lettere" nell'apposita collana del gruppo di ricerca, dove è stato già edito il volume di studi su Michelstaedter. Ma vi è pure la novità della programmazione di una serie di brevi testi degli autori su citati presso una nuova collana internazionale co-gestita da Vrin e da Mimesis, che dovrebbe prevedere anche la pubblicazione di ulteriori autori come Benjamin, Bataille,Musil, Schnitzler, Weininger, Zambrano.
Department | Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC | |
Principal Investigator | FESTA Saverio | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.620,00 euro | |
Project duration | 7 November 2014 - 6 November 2016 | |
Proroga | 7 novembre 2017 | |
Research Team | FESTA Saverio (Project Coordinator) CALABRO' Daniela (Researcher) GAGLIARDI Nicoletta (Researcher) PULLI Gabriele (Researcher) |