Maria Grazia ROMANO | Progetti

INNOVAZIONE E CONCORRENZA

Una caratteristica dell'innovazione è che il risultato del processo di ricerca e sviluppo (per esempio, uno shock positivo della domanda) spesso non è osservabile né dai competitors né da altri soggetti esterni con cui l’impresa l’interagisce, come ad esempio fornitori e finanziatori. In particolare, modificando la distribuzione dei possibili ”tipi di impresa”, gli investimenti in ricerca e sviluppo influenzano non solo l’intensità della concorrenza nel mercato dei prodotti finali, ma anche le relazioni contrattuali ridisegnando le regole in base alle quali i profitti sono ripartiti fra le controparti.Ciò suggerisce che il legame fra innovazione e concorrenza non può essere compreso appieno senza modellare esplicitamente la relazione fra l’impresa e le sue controparti contrattuali. A tal fine, si intende sviluppare un modello in cui solo il management aziendale può osservare il risultato del processo di innovazione, mentre i suppliers dell’impresa formano le loro aspettative basandosi sull’investimento in ricerca e sviluppo. Una più intensiva attività di ricerca e sviluppo con maggiore probabilità conduce ad una innovazione efficace e, quindi, ad un aumento significativo della domanda dei beni prodotti dall’impresa. In questo quadro si vogliono analizzare due regimi alternativi di controllo dell’attività di ricerca e sviluppo: uno nel quale il processo di innovazione è gestito e controllato dai suppliers, denominato regime ad elevata attività di monitoraggio, e un altro dove esclusivamente il management aziendale conosce e controlla l’attività di ricerca e sviluppo, denominato il regime a bassa attività di monitoraggio. Lo scopo della ricerca è capire in che modo l’investimento in ricerca e sviluppo influenza le relazioni contrattuali fra l’impresa e i suoi suppliers, e come i cambiamenti nelle relazioni contrattuali a loro volta modificano la relazione fra concorrenza ed innovazione nell'ambito dei due regimi alternativi di monitoraggio.