Ornella PIAZZA | Progetti

LEVOSIMENDAN NELL'ENCEFALOPATIA EPATICA

Induzione della cirrosi epatica:Dopo tricotomia della regione addominale con apposita tosatrice e disinfezione della cute con betadine chirurgica, viene effettuata un' incisione lungo la linea alba procedendo in senso craniocaudale dall’ombelico per una lunghezza di circa 2 cm, incidendo cute, sottocute, piano muscolare e peritoneo. Una volta entrati in cavità addominale, lo spostamento delle anse intestinali fino alla localizzazione del dotto biliare sulla faccia viscerale del fegato, viene seguito da una legatura doppia sul dotto stesso mediante l’utilizzo di un filo di seta 3/0, seguita dal taglio nella zona interposta tra le due legature. Infine vengono ricostituiti i piani chirurgici mediante una sutura a punti nodosi staccati della muscolare e sutura continua della cute mediante l’utilizzo di un filo vicryl 3/0.Microdialisi cerebrale:I ratti posizionati in decubito sternale su apposito lettino riscaldato; con uno stereotassico per piccoli animali, effettuare un foro d’entrata nella scatola cranica utilizzando le seguenti coordinate: A/P +2.8 dal bregma, -0.6 M/L, and -5.2 D/V dalla dura. Attraverso il foro così ottenuto verrà impiantato un probe microdialitico nella corteccia prefrontale mediale. Una pompa da microinfusione della CMA Microdialysis (CMA 100) dopo un periodo iniziale di stabilizzazione, raccoglierà due campioni di microdializzato per l'analisi microspettrofotometrica del dializzato (glucosio, lattato, piruvato, rapporto L/P, glicerolo e glutammato). 50 ratti Wistar maschi di peso medio 200 grammi verranno divisi in 4 gruppi:Gruppo I: controllo. Gruppo II: ratti con cirrosi epatica indotta dalla legatura del dotto biliare (BLD) sacrificati 14 giorni dopo la legatura. Gruppo III: ratti con cirrosi epatica indotta dalla legatura del dotto biliare e successiva somministrazione di levosimendan. Gruppo IV: ratti trattati con levosimendan ma senza induzione di malattia epatica.