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MIGRAZIONI PLURIME IN ETÀ MODERNA

Chi era il migrante in età moderna? Da dove proveniva? Perché si spostava? Dove andava e perché? Quali reti di relazioni riusciva a costruire? Qual era la sua formazione culturale? A tutte queste domande cerca di dare risposta la ricerca sui migranti europei in età moderna. Provando a classificarne le ragioni, i comportamenti sociali, i dati anagrafici, il rapporto con la terra d'arrivo e le percezioni. In un tempo storico in cui le migrazioni sono diventate un fenomeno gigantesco, appare interessante ed originale andare a comprendere le ragioni delle prime grandi forme di migrazione cui si assistette in età moderna per effetto della scoperta delle Americhe, dei processi di colonialismo, dei fenomeni di intolleranza religiosa a seguito della diaspora cristiana nel XVI e XVII secolo, della successiva industrializzazione settecentesca e dei suoi effetti sociali, della marginalità sociale che era dilagante in molte aree europee. Il regno di Napoli fu toccato da questo problema, ma conobbe anche forme di migrazioni temporanee che meritano di essere analizzate per le affinità con i processi di caporalato odierni e con il nodo delle rimesse degli emigranti. La ricerca, così, diventa uno spaccato sociale, culturale e politico dell'Europa che si muoveva e cercava lavoro, dei poveri vecchi e nuovi, delle norme per gestire i forestieri, gli avventizi e gli externi, come venivano anche chiamati.