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INTRATTENIMENTO POPOLARE E INDUSTRIA CULTURALE NELL'INGHILTERRA VITTORIANA: CHARLES DICKENS E WILKIE COLLINS
Nei suoi studi sulla performance culturale, Turner evidenzia come nelle società industrializzate il tempo libero si costituisca come un’area a sé, nettamente separata, quanto a tempi e luoghi, dal lavoro, con cui invece, nelle società tradizionali, conviveva in sostanziale continuità. L’Inghilterra vittoriana, esempio precoce del nuovo assetto, mostra con grande chiarezza l’evoluzione dello svago in “merce messa in vendita sul libero mercato”, a cui ha ora accesso un pubblico socialmente misto, che, per le mutate condizioni economiche e il progresso tecnologico, può consentirsi “l’abitudine al divertimento”. Dunque, gli anni ’50 e ’60 dell’Ottocento vedono, da un lato, la trasformazione di forme di divertimento popolare, quali il circo e il music hall, in vere e proprie imprese commerciali, e, dall’altro, l’accresciuta e capillare diffusione di prodotti artistici e culturali che non sono più destinati esclusivamente alle classi elevate. Rispetto alla massiccia espansione del mercato del tempo libero gli artisti, i drammaturghi e gli scrittori mostrano una posizione ambivalente: non intendono rinunciare alla qualità estetica delle loro opere ma, allo stesso tempo, desiderano conquistare una nuova fetta di consumatori, sulla cui mancanza di gusto e di conoscenze si interrogano con preoccupazione. Dickens, con i suoi periodici Household Words e All the Year Round, è tra i maggiori artefici dell’impennata del mercato culturale, ed è tra coloro che riflettono sulla funzione e la necessità dello svago, come dimostra “The Amusement of the People” (1850). Wilkie Collins, che collabora alle sue riviste, e che, come lui, frequenta assiduamente vari tipi di spettacolo, partecipa al dibattito con alcuni articoli - “A Plea for Sunday Reform” (1851), “The Unknown Public” (1858), “Dramatic Grub Street” (1858) - scritti proprio negli anni in cui va elaborando il sensation novel, che si rivelerà un grande successo commerciale ma che, allo stesso tempo, si attirerà le critiche dei sostenitori della letteratura “seria”, connotata dall’approccio realistico e dal proposito morale. Nello stesso periodo, lavora inoltre al romanzo Hide and Seek, pubblicato nel 1854 e poi ripubblicato con alcune modifiche nel 1861: qui, in una sorta di rassegna dei passatempi più comuni all’epoca, affronta problemi quali la mercificazione dell’intrattenimento, la minaccia che rappresenta per i valori borghesi, la sua temuta influenza corruttrice, la composizione sociale del pubblico che frequenta il circo, il music hall, le mostre di pittura, chiedendosi soprattutto come la classe media impieghi il proprio tempo libero. La ricerca intende concentrarsi in particolare su questo testo e sui saggi che l’autore dedica all’argomento, per dare un contributo alla comprensione di uno snodo cruciale nell'evoluzione del concetto di svago in un’epoca, quella vittoriana, in cui l'industria dell'intrattenimento va assumendo in buona misura la fisionomia che oggi le conosciamo.
Department | Dipartimento di Studi Umanistici/DIPSUM | |
Principal Investigator | DE GIOVANNI Flora | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.450,00 euro | |
Project duration | 11 December 2013 - 11 December 2015 | |
Research Team | DE GIOVANNI Flora (Project Coordinator) |