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SICUREZZA E DIRITTI FONDAMENTALI NELLA GIURISPRUDENZA DELLE CORTI EUROPEE
L’azione delle Corti è fondamentale per porre un freno agli eccessi degli esecutivi che in nome della lotta al terrorismo in molti paesi non hanno esitato a compiere violazioni dei principi costituzionali e del diritto internazionale. Tuttavia ciò non è bastato a ripristinare lo Stato di diritto al livello antecedente all’11 settembre 2001. Infatti fintanto che resterà esistente la minaccia terroristica un certo grado di restrizione delle libertà fondamentali viene tollerato dalle Corti stesse. Amaramente ma realisticamente bisogna osservare che di fronte al persistere dell’emergenza terroristica il diritto è costretto a fare un passo indietro; ciò non significa tuttavia che le Corti non debbano intervenire ogni qual volta i poteri pubblici procedano a restrizioni eccessive delle libertà degli individui che non si giustificano sul piano della necessità e della ragionevolezza e non sono proporzionate allo scopo da esse perseguito, che è quello di difendere la vita, i beni e l’esercizio delle libertà fondamentali degli individui stessi. Il problema è poi tanto più avvertito perché l’esercizio delle libertà fondamentali non riguarda soltanto gli individui sospettati di essere parte di organizzazioni terroristiche, ma tutti indistintamente. La sicurezza può giustificare restrizioni delle libertà ma non fino al punto da sopprimere il nucleo essenziale delle libertà fondamentali, il cui esercizio è necessario all’individuo per lo sviluppo della propria personalità e per il soddisfacimento di bisogni spirituali che, forse non per tutti gli individui ma sicuramente per molti, hanno un’importanza pari alla vita stessa. Non bisogna dimenticare che in nome dell’ideale della libertà sono state combattute guerre sanguinose e sono state fatte grandi rivoluzioni. Pertanto le più grandi conquiste della storia dell’umanità non devono essere messe a repentaglio dalle misure adottate come risposta alle minacce terroristiche: le società in pericolo sopravviveranno e diventeranno più forti solo se combatteranno il terrorismo tenendo in debito conto i diritti fondamentali degli individui e il rispetto delle regole che le hanno reso libere e prosperose. D’altronde la sfida imposta da questo nuovo tipo di emergenza risiede proprio nelle modalità con le quali gli Stati di diritto si preparano ad affrontarla. Scopo del terrorismo è creare panico e seminare incertezza, tanto più avvertiti in società democratiche consolidate da tempo come quelle delle democrazie della cd. area occidentale. In passato la restrizione dei diritti fondamentali era giustificata sulla base della sua temporaneità e nessuno metteva in dubbio che la situazione di emergenza fosse meramente eccezionale e temporanea. La necessità invece di affrontare situazioni di emergenza permanenti richiede un nuovo approccio al problema. Una reazione all’emergenza che porti alla sospensione generalizzata dei diritti fondamentali a tempo indeterminato costituirebbe un inaccettabile prezzo da pagare per lo Stato di diritto, con la conseguenza che verrebbero cancellati due secoli e più di storia. A questo proposito non bisogna dimenticare che il moderno costituzionalismo nacque per proteggere gli individui dall’abuso del potere politico. Inoltre i diritti umani sono comunemente ritenuti preesistenti allo Stato, che per tale ragione non può disporne a piacimento. Pertanto, per quanto forte possa essere la minaccia proveniente dal terrorismo internazionale, gli Stati non devono reagire con una generalizzata soppressione dei diritti fondamentali ma con misure quanto meno invasive possibile dei diritti degli individui e il potere giudiziario deve essere sempre pronto a sanzionare le misure eccessive eventualmente adottate dagli esecutivi e legislativi degli Stati minacciati dall’emergenza terrorismo internazionale. Il presente progetto di ricerca si prefigge di indagare come le Corti europee dopo l'11 settembre hanno affrontato il delicato tema del rapporto tra diritti fondamentali e sicurezza.
Department | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Principal Investigator | FENUCCI Tullio | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 752,00 euro | |
Project duration | 11 December 2013 - 11 December 2015 | |
Research Team | FENUCCI Tullio (Project Coordinator) |