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PRODUZIONE OBBLIGATORIA DI PROVE NEL PROCESSO INTERNAZIONALE, ESIGENZE DI SICUREZZA E TUTELA DELLA PRIVACY
L'originalità del progetto è strettamente connessa con l'attualità del tema. L’indagine muove infatti dall’aumento considerevole, negli ultimi anni, del ricorso ad ingiunzioni di comparizione e produzione di documenti al processo da parte dei Tribunali penali internazionali. Nel dicembre 2012 ad esempio, la Camera di prima istanza del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia ha accolto la richiesta dell'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic di emettere un ordine di comparizione per l'ambasciatore portoghese, affinchè testimoniasse al suo processo.La recente giurisprudenza sul tema, ha riaperto il dibattito in dottrina sul potere dei tribunali internazionali di ingiungere ordini di comparizione (subpoena ad testificandum) - e più in generale di produzione di prove (subpoena duces tecum) - ed ha riproposto la problematica del bilanciamento di interessi di pari dignità nel processo penale internazionale.Come anticipato, l’esigenza di assicurare una adeguata tutela ad una serie di valori “pubblici”, quali il rispetto della sovranità statale e delle esigenze di sicurezza nazionale, la libertà di circolazione dell’informazione, fondamento della libertà di espressione e la tutela della sicurezza personale e della privacy delle vittime e dei testimoni, costituisce un limite importante alla repressione efficace dei crimini internazionali. La prassi internazionale mostra ad esempio come la natura ufficiale di alcuni documenti, e il segreto di Stato che li copre, possano opporsi alla possibilità che essi siano presentati al processo. Analogamente, dall’esame della giurisprudenza internazionale emerge come il dovere di testimoniare possa incontrare delle eccezioni nel caso di categorie particolari di soggetti, quali i corrispondenti di guerra, in ragione della utilità pubblica della loro funzione. A ciò si aggiunga che sempre più sentito nella attività di repressione dei crimini è il tema della protezione delle vittime e dei testimoni; la necessità di mantenere riservata la loro identità spesso ostacola la raccolta delle prove necessarie per la punizione dei colpevoli.I criteri seguiti dalle corti nel tentativo di bilanciare tali contrapposti interessi non hanno sempre raccolto una unanimità di consensi. Spesso definite “infondate, arbitrarie e capricciose” dagli imputati , le soluzioni accolte dai Tribunali non di rado sono disapprovate dagli stessi giudici nelle loro dissenting opinions oltre che dalle Camere d’Appello che spesso hanno ribaltato totalmente le pronunce rese in primo grado . Le difficoltà incontrate dai Tribunali nell’individuazione di criteri univoci cui potersi ispirare sottolineano lo stato di incertezza che ancora oggi caratterizza la materia e sottolineano l’utilità ed innovatività di una ricerca sul regime di produzione obbligatoria di prove nel processo penale internazionale e sugli ostacoli che possono frapporsi alla effettiva punizione degli autori dei crimini contro la pace e la sicurezza dell’umanità.Quanto alla organizzazione dell'attività di ricerca, essa si articolerà in 5 fasi. In una prima fase l'indagine si soffermerà sulla ricostruzione degli elementi giuridici di base relativi alle subpoenas (significato, quadro normativo, elementi costitutivi).Nelle fasi successive del progetto, verranno esaminate la prassi e la giurisprudenza internazionali relative alla produzione obbligatoria di prove ingiunta, rispettivamente, a Stati, organi stati e individui.La fase finale della ricerca illustrerà le tendenze evolutive in tema di produzione obbligatoria di prove emergenti dall'analisi condotta e vedrà confluire i risultati della ricerca nella pubblicazioni di monografie, articoli o massimazioni giuridiche.
Department | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Principal Investigator | ORIOLO Anna | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 802,00 euro | |
Project duration | 11 December 2013 - 31 December 2015 | |
Research Team | ORIOLO Anna (Project Coordinator) BUONOMENNA Francesco (Researcher) MARRANI Daniela (Researcher) MENICUCCI Mauro (Researcher) PERROTTA EMANUELE (Researcher) RUSSO Teresa (Researcher) VECCHIONE Antonio (Researcher) VIGORITO ANNA (Researcher) ZICCARDI Giuliana (Researcher) |