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LA NASCITA DEL SISTEMA LETTERARIO E L'ISTITUTO DEL CREDITO

Se risulta di facile evidenza che il sistema del mercato del libro attuale è un’estensione del concetto di speculazione finanziaria al mondo editoriale (se ne lanciano tanti di presunti tali, ma di bestseller se ne affermano sempre pochi, che devono fra l’altro ripagare col loro venduto gli altri che se ne vanno al macero... il che vuol dire che la maggior parte della produzione editoriale è, in senso economico, «tossica»), è altrettanto vero che è sempre esistita un’esplicita connessione fra l’istituto del credito finanziario e quel «contratto immaginario», sia pure venato dallo stesso «ironico assenso» con cui la gente comune accettò nel XVIII secolo la diffusione della cartamoneta, che occorre porre alla base del tipo di provvisorietà cognitiva che si sperimenta leggendo la fiction, vale a dire la facoltà di concedere una fiducia contingente e temporanea. In un suo saggio del 1995 Giancarlo Mazzacurati aveva del resto già provveduto a collegare acutamente «il fermo codice di identità sociale, economica, psichica e caratteriale, nonché spaziale e temporale», grazie al quale nelle prime battute di ciascuna novella del «Decameron» si delinea l’identità del personaggio, con «le memorie e le materie notarili, nel mondo dello scambio e dei mercanti». L’ipotesi avanzata in quelle circostanze dallo studioso era insomma che «una così diffusa richiesta di identità compiute» avesse radici e prendesse campo nella narrazione boccacciana «a partire da quelle stesse pratiche di vita materiale, di responsabilità economica e civile, da cui risalivano (o discendevano) anche i libri di conti dei mercanti e dei banchieri, nonché le altre modalità dello scambio, dalle più concrete (il fido bancario) alle più astratte». Se tali caratteristiche possono dunque essere riconosciute già agli albori della narrativa moderna, non può dunque stupire quanto la diffusione dell’istituto del credito bancario in area britannica nel XVIII secolo, cui si affiancò lo sviluppo sempre più diffuso dei servizi di prestito e di assicurazione, scorra praticamente in parallelo con la nascita stessa del concetto di letteratura. Anzi, si potrebbe senz’altro affermare che la letteratura è sin da subito, destinata com’è all’unica classe che ne aveva accesso (la borghesia), la copertura ideologica del sistema del credito. Il termine stesso «letteratura», del resto, acquista il senso che ancora gli diamo solo a partire da quell'epoca (per i latini «literatura» voleva dire sostanzialmente alfabeto, se non grammatica o filologia, e al massimo erudizione), e bisogna di fatto attendere Samuel Johnson perché riassuma nel suo significato sia il concetto di una cultura personale fondata su letture raffinate, sia la produzione di testi adatti a tali letture. Il concetto di letteratura nasce insomma con la stessa diffusione del «novel», del romanzo cioè dichiaratamente non fantastico (con le sue richieste di credito alla sua presunta veridicità), in cui fra l’altro Benjamin non a torto aveva intravisto «il primo segno di un processo» che avrebbe in verità portato «al declino della narrazione» (Benjamin 1936). È dalla diffusione in Inghilterra (e subito dopo in Francia, e poi nel resto d’Europa) del sistema letterario che nasce del resto la «sfera pubblica» di cui ha parlato Habermas, che non è altro che il patrimonio di credito che la borghesia assicura a se stessa. La letteratura, nel senso ristretto che qui si dà al termine, non è mai stato un fenomeno d’intrattenimento destinato a tutte le classi (come lo fu, ad esempio, persino con un suo specifico compito di controllo sociale, il teatro barocco). Il sistema letterario al contrario si è sempre rivolto in buona sostanza alla sola borghesia, perché questa potesse riconoscersi nel credito che le attribuiva, e darsi finalmente un nome all’altezza dei titoli così fortemente identitari che fanno non a caso bella mostra di loro («Robinson Crusoe», «Moll Flanders»...) nei primi «romanzi sociali».

DepartmentDipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC
FundingUniversity funds
FundersUniversità  degli Studi di SALERNO
Cost1.750,00 euro
Project duration7 November 2014 - 6 November 2016
Research TeamFRASCA Gabriele (Project Coordinator)
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