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CRISI EUROPEA E DEBITI PUBBLICI: L¿ECONOMIA GRECA E ITALIANA
La crisi economica, pur non essendo nata in Europa, è proprio in tale zona che trova la sua maggiore espressione. Quello che si prefigge la presente ricerca è innanzitutto vedere quelle che sono le fasi della crisi e ciò che hanno comportato e come l’ultima sua evoluzione abbia inciso pesantemente sul bilancio dei paesi europei, in paricolar modo di Italia e Grecia, dove la cattiva governance ha contribuito in modo negativo e la necessità di una riforma sembra indispensabile al fine di salvaguardare la salute finanziaria di un paese ed evitare che questo possa uscire dall’eurozona, con non poche conseguenze sul resto d’Europa. L’unione economica e monetaria (UEM), così come uscita da Maastricht, si caratterizza per la presenza di sostanziali difetti. Non ci si è preoccupati di accompagnare la creazione della moneta unica con una parallela integrazione delle politiche economiche e di bilancio; la politica monetaria è stata affidata ad una istituzione (la Bce) priva della pienezza di poteri e funzioni che generalmente contraddistinguono le banche centrali e non sono stati previsti meccanismi di intervento per situazioni di crisi, specie se asimmetriche. Quindi non stupisce che la crisi economica e finanziaria, sviluppatasi a partire dal 2008, abbia colto impreparate e incerte le istituzioni europee. Un’attenta analisi del complesso notevole di misure, dirette sia a contrastare la crisi finanziaria a breve sia ad assicurare a più lungo termine rigore di bilancio e convergenza macroeconomica è quindi necessaria. E’ ora importante sfruttare il temporaneo allentamento delle tensioni di mercato per gettare le basi di una soluzione strutturale alla crisi europea dei debiti sovrani e al superamento delle loro determinanti. Le istituzioni dell’Unione europea sono consapevoli che questo obiettivo impone la trasformazione dell’area monetaria in un’area anche fiscale e macroeconomica; esse sembrano, però, incapaci di tracciare la rotta necessaria per raggiungere l’approdo desiderato. E’, quindi, doveroso avviare una riflessione in merito alle iniziative europee di breve, medio e lungo termine che potrebbero ricollocare l’UEM su un sentiero equilibrato di crescita. Le sfide più importanti restano quelle di individuare politiche di breve e di lungo periodo capaci in generale di attenuare l’intensità e la durata della fase di recessione in tutta l’Europa in particolare di disinnescare la mina del fallimento della Grecia e allontanare lo spettro dell’insolvenza dall’Italia.La ricerca sarà così articolata. In una prima fase, partendo da quelle che sono state le premesse della crisi si analizzerà la nascita e l’evoluzione della crisi del debito sovrano in Europa focalizzando l’attenzione sulla riforma della governance economica europea, la particolare fragilità dell’Eurozona e l’inadeguata governance dell’Euro. Successivamente la ricerca si concentrerà sulla descrizione e sul confronto tra dell’economia greca e quella italiana attraverso l’analisi di variabili come: la crescita della disoccupazione, l’andamento negativo del PIL, lo stato delle finanze pubbliche e il continuo aumento delle disuguaglianze. Si analizzerà infine un nuovo approccio macroeconomico fondato sul concetto di finanza funzionale, che valuta le politiche pubbliche per il loro impatto sull'occupazione e la stabilità dei prezzi.
Department | Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza) | |
Principal Investigator | SALSANO Emanuele | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 1.270,00 euro | |
Project duration | 28 July 2015 - 28 July 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Research Team | SALSANO Emanuele (Project Coordinator) FARACE Salvatore (Researcher) PARZIALE Anna (Researcher) |