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I PRINCIPI DI SINTETICITÀ E DI CHIAREZZA DEGLI ATTI DIFENSIVI DEL PROCESSO CIVILE

Nell'àmbito del processo civile, la sinteticità e la chiarezza sono obiettivi che devono essere perseguiti, nel rispetto dei reciproci ruoli, tanto nella redazione degli atti di parte che dei provvedimenti del giudice.Il progetto di ricerca che qui si presenta focalizzerà l’attenzione sul tema della sinteticità e chiarezza degli atti difensivi di parte, precisandosi che molte delle considerazioni relative a questi ultimi possono valere anche per lo stile redazionale dei provvedimenti giudiziali.L’espressione «sinteticità e chiarezza» è divenuta una sorte di endiadi, in cui la prima è quasi sempre premessa alla seconda, anche se è importante puntualizzare che la chiarezza deve essere considerata il fine, mentre la sinteticità è soltanto il mezzo per raggiungere quel fine.Il principio di sinteticità riveste almeno due valenze: la prima è riferibile alla sinteticità dei contenuti, cioè alla capacità di selezionare gli elementi essenziali alla funzione di quel particolare tipo testuale (e di scartare quelli superflui); la seconda valenza fa perno sulla sinteticità della forma, cioè sulla capacità di raggiungere un’espressione essenziale dei contenuti selezionati.D'altro canto, è noto che le cause complesse possono esigere atti difensivi lunghi e «pesanti», e nessuna ragione dovrebbe distogliere l'avvocato dal trattare tutte le questioni agitate nella controversia. Piuttosto, la redazione dell’atto difensivo dovrebbe puntare sulla selezione (anziché sulla sovrabbondanza) dei fatti e degli argomenti difensivi, ben noto essendo che ciò che conta non è il numero di pagine di cui si compone l’atto, ma la reale capacità di «persuadere», posseduta da quegli argomenti. Il problema non è dunque l'atto prolisso, ma l'atto non sufficientemente selettivo dei suddetti argomenti e fatti.Alla luce di queste premesse, il progetto di ricerca si propone di affrontare i seguenti temi, molti dei quali sono ancora, allo stato, inediti:1. Il rispetto dei criteri di redazione degli atti difensivi come presupposto di ricevibilità del ricorso nei regolamenti di procedura delle corti sovranazionali (art. 47 del Regolamento della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo; art. 25 della versione consolidata del regolamento di procedura della Corte di giustizia CE del 25 settembre 2012 e le "Istruzioni pratiche alle parti relative alle cause proposte dinanzi alla Corte", emanate dalla Corte di Lussemburgo il 25 novembre 2013); 2. Sinteticità e chiarezza degli atti difensivi nel codice del processo amministrativo (artt. 3, comma 2, e 26, comma 1, c.p.a.; art. 13-bis disp. att. c.p.a.); dubbi sulla "tenuta" di tale disciplina in termini di costituzionalità;3. Sinteticità degli atti difensivi depositati secondo le modalità del processo civile telematico (art. 16-bis, comma 9-octies, d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, aggiunto dal d.l. 27 giugno 2015, n. 83, conv., con mod., in l. 6 agosto 2015, n. 132, ove si dispone che «gli atti di parte e i provvedimenti del giudice depositati con modalità telematiche sono redatti in maniera sintetica»);4. Sinteticità e chiarezza del ricorso in cassazione: il «Protocollo» sulle regole redazionali dei motivi di ricorso in materia civile e tributaria;5. Sinteticità del ricorso in cassazione e principio di autosufficienza;6. Sinteticità e chiarezza del ricorso in cassazione nei recenti (non univoci) orientamenti della corte regolatrice;7. Atto difensivo prolisso ed abuso dei mezzi difensivi; riflessi sul governo delle spese di lite;8. Vincolatività dei principi di sinteticità e chiarezza e diritto costituzionale di difesa;9. Sinteticità e chiarezza degli atti difensivi ed effettività della tutela giurisdizionale;10. L'impatto dei principi di sinteticità e chiarezza sull'attività degli avvocati;11. Prospettive de jure condendo.