Domande e risposte su corsi ed esami: un decalogo

Cristiano DIDDI Domande e risposte su corsi ed esami: un decalogo

Prima di intasare la casella postale del docente, di sciamare verso la cattedra nel dopo-lezione, di accorrere a ricevimento con quesiti ora ovvî ora surreali e ora tutt’e due, si prega di leggere le risposte alle domande più frequenti su corsi ed esami (negli anni sempre le stesse). Qualora ciò non dovesse bastare, il docente non potrà che rassegnarsi alle interviste di rito...


D.: prof., la frequenza dei corsi è obbligatoria?
R.:
No, non c'è obbligo di frequenza, né si raccolgono firme dei presenti. Si consiglia tuttavia di seguire le lezioni passo passo, essendo la Letteratura e soprattutto la Lingua russa (come la Filologia slava, del resto) oggetti esotici e di lenta assimilazione. Meglio l'assunzione graduale in piccole dosi, anziché una cura da cavallo a fine anno, quando il paziente è ormai spacciato.

D.:
prof., quali sono i libri da leggere per l’esame orale?
R.: La lista delle letture, come il programma dettagliato del corso, è consultabile alla pagina “Esse3” (prego astenersi dal chiedere che cosa sia “Esse3”).

D.: prof., della lista dei libri per l’esame devo studiare proprio tutto, tutto, tutto?
R.: (Faccina che sorride) Sì, proprio tutto, tutto, tutto.

D.: prof., i racconti di Gogol' (es.), devo leggerli tutti, tutti, tutti?
R.: (Solita faccina) Sì, tutti, tutti, tutti.

D.: prof., è possibile scegliere manuali/testi alternativi a quelli indicati nella lista?
R.:
(Faccina incredula). Nàaa!, qui non ci sono esami fai-da-te! Vietatissimo!!

D.: prof., i libri dobbiamo comprarli tutti?
R.:
No, non è necessario: grazie ai potenti mezzi di unisa tutti i titoli in programma sono disponibili in biblioteca. Però, gentilmente, evitate di portare con voi il giorno dell'esame romanzi fotocopiati: non si può vedere!

D.: prof., per i libri di lettura (romanzi, lirica, ecc.) vanno bene tutte le edizioni?
R.:
In linea di principio si raccomandano le traduzioni/curatele via via indicate a lezione dal docente e uscite presso le principali case editrici italiane e straniere. È invece sconsigliabile basarsi su testi non controllati o dovuti a traduttori/curatori amatoriali, per solito pubblicati da editori loro pari (tipo Edizioni Catacomba o allegati del Corriere della Moto).

D.: prof., i manuali di storia e di storia letteraria devo studiarli da cima a fondo?
R.: È necessario conoscere bene il periodo oggetto del corso, cioè, per il primo anno di Letteratura russa, il Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Non è però vietato leggersi i capitoli che precedono e seguono: non è mai morto nessuno per questo.
Si raccomanda inoltre di studiare la storia sempre con un atlante geografico a portata di mano. Il docente sogna un domani in cui agli esami non senta dire che Mosca si trova "a nord”, o vicino al confine polacco, o sul Mar Nero; o che la Neva è l'espressione russa per definire un fenomeno atmosferico, e altre facezie simili.

D.: prof., ma per dare l’esame devo prenotarmi? E se non mi prenoto, posso presentarmi lo stesso?
R.: La prenotazione è obbligatoria: studenti smemorati, distratti o impediti da forze sovranaturali non verranno ammessi alla prova. Ad imporlo non è il docente spietato, ma l'implacabile "Esse3" (vd. sopra). Si fa inoltre presente che prenotandosi a un esame lo studente assume un impegno, con se stesso prima ancora che col prof. (ma insomma, via, anche con il prof.!). Non presentarsi alla prova dopo essersi prenotati non è la strategia migliore per fare buona impressione sul suddetto prof. (faccina che sorride, ma un po’ di meno).

D.: prof., ma il voto che prendo lo devo accettare subito?
R.: Quando legioni di studenti premono alle porte per dare l’esame, determinati a non fare prigionieri, non c’è tempo per dubbi amletici, flussi di coscienza, apologetici mea culpa, oziose logomachie o recriminazioni dell'ultima ora. Il dado va tratto seduta stante: prendere o lasciare. È infine bene sapere che il voto non è negoziabile. Cioè, per dirla col Poeta: il prof. "giudica e manda secondo ch’avvinghia" (faccina a piacere).


E infine, infine… Un promemoria per affrontare al meglio la prova, una volta giunti al dunque...

Gli studenti sono pregati di presentarsi all’appello d’esame solo se in possesso di adeguata preparazione, evitando di riporre soverchia confidenza nella manina ausiliatrice della dea Fortuna, dell’angelo custode o di altro deus ex machina.
Gli studenti che riceveranno un voto mediocre o insufficiente, per superare il momentaneo disagio psicologico, potranno ritirare caramelle di consolazione presso lo studio del docente, insieme a qualche consiglio pratico per rimediare ai più o meno evitabili rovesci della sorte. Le caramelle verranno distribuite dal docente in persona durante l’orario di ricevimento, fino a esaurimento (delle caramelle o del docente, a seconda...).
Di più il docente non potrà fare. All’appello successivo, tuttavia, studi più accurati contribuiranno a scongiurare inopinati fallimenti e conseguenti stati depressivi, nei casi più acuti accompagnati dai consolatori, palliativi abusi zuccherini di cui sopra.