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BIOCOMBUSTIBILI DA MICROALGHE TRATTATE CON ACQUA SUPERCRITICA

Il principale vantaggio dell'uso della tecnologia dell'acqua supercritica (SW), è che la microalga può essere processata senza un preventivo essiccamento spinto, mantenendo un contenuto di acqua fino a cinque volte il peso della biomassa stessa. Proprio questo potenziale permette di utilizzare biomasse disciolte in acque (fanghi, microalgheecc.) improponibili con tecniche diverse. Ciò, unito alla possibilità di ottenere conversioni in biocombustibili (liquidi o gas) più efficienti rispetto al processo convenzionale (a causa di temperature minori e del mancato essiccamento delle biomasse), alla maggior facilità di raccolta e di trasporto di biomasse pompabili e alla neutralità della biomassa rispetto al fenomeno del riscaldamento globale, porta questo tipo di ricerca ad un elevato interesse scientifico. Per contro, il processo va ancora sviscerato in molti aspetti. Esso viene condotto a pressione elevata (intorno ai 250 bar) ed a temperature comunque superiori ai 374°C (per ottenere i bio oli) e fino a 500-600 °C per ottenere i bio gas. Le cinetiche delle reazioni sono note solo per alcune materie prime, spesso solo per biomasse modello. Sono inoltre ancora da identificarsi/quantificarsi le rese dei processi e le efficienze di trasformazione, oltre alle problematiche indotte dalle nuove condizioni operative. Per contro, il processo va ancora sviscerato in molti aspetti. Esso viene condotto a pressione elevata (intorno ai 250 bar) ed a temperature comunque superiori ai 374 °C (per ottenere i bio oli) e fino a 500-600 °C per ottenere i bio gas. Le cinetiche delle reazioni sono note solo per alcune materie prime, spesso solo per biomasse modello. Sono inoltre ancora da identificarsi/quantificarsi le rese dei processi e le efficienze di trasformazione, oltre alle problematiche indotte dalle nuove condizioni operative. E' disponibile un impianto sperimentale per questo tipo di reazioni, costituito da un gruppo di pomapaggio del sistema acqua microalghe, da una unità di separazione sali (precipitatore), da un reattore di gasificazione. L'impianto verrà utilizzato - per valutare le migliori condizioni per la precipitazione dei sali nella sezione del precipitatore - per valutare le condizioni del reattore di gasificazione per ottenere un gas ad alto potere calorifico. I parametri che verranno variati saranno: - tipo di microalga - contenuto d'acqua - portata della microalga - temperatura del precipitatore - temperatura del gasificatore Saranno misurate: - le portate e le composizioni in ingresso all'impianto ed in uscita sia del separatore, sia del gasificatore. - Per i combustibili sarà determinata sperimentalmente la composizione e il potere calorifico

StrutturaDipartimento di Ingegneria Industriale/DIIN
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo3.600,00 euro
Periodo29 Luglio 2016 - 3 Ottobre 2018
Gruppo di RicercaSESTI OSSEO Libero (Coordinatore Progetto)