Enrica LISCIANI PETRINI | Progetti
Enrica LISCIANI PETRINI Progetti
PENSARE LA PROSSIMITA'. L'EUROPA E IL MEDITERRANEO
Dall'idea di Europa come "rinnovamento", prospettata da Husserl nel 1922-23 per rispondere alla filosofia della crisi maturata in Europa negli anni successivi alla conclusione della prima guerra mondiale prende avvio l'istanza teorica che, sotto il nome di 'humanitas autentica', investe sia la vita dell'individuo, sia quella della comunità. Come può darsi un tale 'rinnovamento'? Quando l'orrore della guerra, della seconda guerra assume livelli apocalittici con lo sterminio e la "fabbricazione di cadaveri" - come ebbe a scrivere Heidegger nei suoi Schwartze Hefte (1931-1941) -, cioè con il suo risvolto tanatopolitico più abietto, il ricorso alla "humanitas autentica" di husserliana memoria non è più sufficiente. Lévinas, Blanchot, Derrida interrogano così quel luogo della memoria a partire da cui il concetto di xenos, di straniero, di altro si configura come la presenza del Male assoluto da cancellare, da annientare, da rendere nihil, appunto. Si aprono così due vie indipendenti sulla riflessione filosofica intorno allo xenos e alla sua indisponibilità alla presa, all'afferramento, all'assoggettamento.Una via che disfa l'immagine identitaria di ogni soggettività stabile e unitaria per aprirsi costitutivamente all'esposizione come nudità dell'approssimarsi all'altro e quindi come movimento estroflesso di ogni Dasein, secondo la posizione di Jean-Luc Nancy (si vedano in particolare i concetti di comunità inoperosa, comparizione e spartizione). Ogni identità infatti, secondo questa linea di pensiero, - e qui troviamo il superamento di ogni corpo che si presenta come corpo extraneus, estraneo, straniero - è l'indice di uno spazio, di un luogo, di una topografia vissuta, ma al contempo questo indice inscrittivo e inclusivo apre alla sua escrizione: la frontiera è il passaggio, il luogo dell'attraversamento, il bordo che insieme traccia il limite e segna l'approssimarsi, come la pelle del corpo, esposizione liminare del sé.L'altra via è quella percorsa da R. Esposito nelle sue opere (2002, 2004 e 2007):Immunitas. Protezione e negazione della vita; Bios. Biopolitica e filosofia; Terza persona. Politica della vita e filosofia dell'impersonale. Secondo la prospettiva di Esposito, infatti, la riflessione filosofica sul concetto di xenos non può non basarsi sulla categoria della communitas che è caratterizzata da una relazionalità espropriante e perciò stesso contagiante. Ciò determina uno spostamento d'attenzione sui rischi intrinseci a tale contagio e sui conseguenti dispositivi immunitari. E' fin troppo evidente come tale rischio abbia progressivamente invaso tutta la semantica linguistica relativa al concetto di immunizzazione, protezione, frontiere e confini identitari.Il dispositivo immunitario che sta al fondo della politica escludente dello xenos conduce al rovesciamento del rapporto vita/potere generando l'ipertrofia degli apparati di sicurezza che sempre di più caratterizzano le società contemporanee. Il rischio continuo è che tale dispositivo immunitario si trasformi da biopolitico in tanatopolitico: l'Olocausto ne è l'esempio più recente. Qualsiasi biopolitica infatti, si affaccia pericolosamente sul bordo della tanatopolitica. Oggi, essendo saltate quasi completamente le mediazioni moderne tra vita e politica, ed essendo il dispositivo immunitario più che mai influente, l'intreccio fra biopolitica e tanatopolitica nella figura dello xenos, ma non solo, ha raggiunto un livello di tensione tale da esigere scelte radicali e responsabili. La problematicità del nodo cruciale espresso dalla duplice faccia della vita - la sua protezione e insieme la sua negazione - in Esposito giunge ad una svolta radicale: si tratta di accedere ad una biopolitica affermativa; quella per la quale l'alterità, la diversità, lo xenos risultano essere l'esplicazione della "vita nelle sue differenti guise". Due vie quindi che ruotano intorno al concetto di 'prossimità'. Concetto quanto mai fecondo per pensare l'Europa e il Mediterraneo.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | CALABRO' Daniela | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.485,00 euro | |
Periodo | 28 Luglio 2015 - 28 Luglio 2017 | |
Proroga | 27 Luglio 2018 | |
Gruppo di Ricerca | CALABRO' Daniela (Coordinatore Progetto) FESTA Saverio (Ricercatore) LISCIANI PETRINI Enrica (Ricercatore) MANGONE Emiliana (Ricercatore) |