Diritto delle imprese del turismo ed attività dello spettacolo - Laboratorio didattico e di ricerca

Giovanna TRUDA Diritto delle imprese del turismo ed attività dello spettacolo - Laboratorio didattico e di ricerca

Membri

APICELLA DomenicoMembro
MELE MarcoMembro
TRUDA GiovannaMembro
VARGIU RobertoMembro
PELL GregoryMembro
AGLIARDI NicolòMembro
BUFFA FedericoMembro
BUONAIUTO AlfonsoMembro
GENOVESE PaoloMembro
MAIETTA AngeloMembro
NIGRO FilippoMembro
NORMANDO MaraMembro
VANZINA EnricoMembro
ZAMBRANO VirginiaMembro
GRIECO GiulianoMembro
VOLPE VincenzoMembro

Descrizione

Il turismo è diventato, nell’arco dell’ultimo secolo, un bisogno sociale primario; rappresenta non solo un fattore economico di straordinaria importanza ma anche uno strumento di conoscenza ed emancipazione personale.

L’importanza strategica del turismo, che rappresenta una voce rilevante dell’economia nazionale – rappresentando il 13% del PIL -, ha giustificato un incisivo intervento pubblico nella regolazione del fenomeno, in ragione delle sue implicazioni sui canali occupazionali, sulla sicurezza, sull’ordine pubblico, sulla tutela e sulla valorizzazione del territorio, sulla salvaguardia del patrimonio artistico-culturale.

Per quanto complesso, il diritto del turismo è e resta un diritto collegato al piacere di viaggiare, alla gioia della vacanza e del riposo, all’avventura della scoperta di luoghi nuovi, alla conoscenza di nuove culture, alla tolleranza per usi e costumi diversi da quelli di casa, alla scoperta del nuovo. Coniugare i principi di liberalizzazione e di apertura di mercato con l’esigenza di salvaguardare e valorizzare le specifiche professionalità turistiche, in modo da assicurare degli elevati standard qualitativi dei servizi turistici. Si avverte l’esigenza di incrementare un circolo virtuoso anche attraverso specifici collegamenti ed accordi con il mondo della formazione, diretto a garantire il lavoro sia a chi si affaccia al settore per la prima volta sia a chi opera stagionalmente. Una risposta adeguata potrebbe derivare dall’applicazione della normativa prevista all’art. 7 del d.lgs. 23 maggio 2011, n. 79, sia nella tipologia del diritto-dovere di istruzione e formazione professionale sia in quelle professionalizzante e di alta formazione e rivedere, pertanto, le disposizioni che disciplinano lo strumento per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Non va tralasciata l’importanza che possono rivestire i TFO (Tirocini formativi e di orientamento) e gli stage.

Sono stati individuati dei circuiti di eccellenza con l’obiettivo di incentivare la promozione di settori specifici e consentire alle città di promuove turismo durante l’intero anno: si pensi al turismo delle arti e dello spettacolo, al turismo culturale che individua appositi strumenti di valorizzazione in chiave turistica del patrimonio artistico e culturale, al turismo del mare, al turismo religioso, diretto a riaffermare e diffondere anche la conoscenza delle nostre radici cristiane, al turismo enogastronomico, per valorizzare a fini turistici una delle tipiche eccellenze del made in Italy, al turismo termale inteso nella sua più ampia accezione di turismo del benessere, al turismo dello sport e del golf, al turismo congressuale; al turismo giovanile. Il tutto è normativamente disciplinato dal succitato d.lgs. n. 79/2011 meglio conosciuto come Codice del turismo.

Non va sottaciuto poi l’interesse che potrebbe avere il turismo naturalistico diretto alla valorizzazione delle risorse ambientali e marine. Considerata la discreta presenza di aree protette disseminate su tutto il territorio regionale (parchi naturali e riserve marine) ed il significativo trend di crescita della domanda, esse costituiscono delle tipologie di turismo ancora sottovalorizzate a livello provinciale e regionale.

L’attuale Governo presieduto dal prof. Draghi ha stabilito che le competenze in materia di turismo, precedentemente attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali, vengano trasferite ad un nuovo e apposito Ministero del Turismo, dotato di portafoglio per la prima volta dall’abrogazione del precedente Ministero del turismo e dello spettacolo, 28 anni prima, con il compito di organizzazione e cura dei rapporti con le regioni, attuazione di piani strategici e di promozione turistica. In particolare, curare la “promozione del made in Italy e di iniziative, in raccordo con le altre direzioni generali e con l’Agenzia nazionale italiana del turismo (ENIT), per il sostegno alla realizzazione di progetti strategici per la qualità e lo sviluppo dell'offerta turistica e per il miglioramento della qualità dei servizi turistici e per una migliore offerta turistica del territori”. Dunque a decorrere dal 31 marzo 2021, la Direzione Generale Turismo del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, con i relativi posti funzione di un dirigente di livello generale e di tre dirigenti di livello non generale, sono trasferiti al Ministero per il Turismo cui sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di turismo, eccettuate quelle attribuite ad altri ministeri o ad agenzie, e fatte salve in ogni caso le funzioni conferite dalla vigente legislazione alle regioni e agli enti locali.

Altro tema strettamente connesso a quanto rappresentato riguarda le grandi opportunità legate al Recovery Fund, lavorando su interventi strutturali per innovazione e digitale per migliorare l’offerta turistica italiana, nonché l’attenzione del Ministro è quello dei vincoli legati alle direttive Bolkestein. Si tratta di una questione trasversale su cui il nuovo Ministero del Turismo può svolgere un ruolo chiave, di regia, per individuare rapidamente soluzioni che sono quanto mai urgenti per l’economia di molte zone balneari. E tra le priorità: «Un piano di investimenti a fondo perduto affinché siano ammodernate le nostre strutture ricettive; iniziative per facilitare l’accesso al credito; agevolazioni fiscali; sviluppo digitale con una piattaforma per la governance turistica della destinazione Italia attraverso un dms – destination management system; qualità dell’informazione statistica con la creazione di un database delle strutture ricettive; un piano di promozione turistica dell’immagine Italia nel mondo; investimenti specifici per puntare di più su turismo sostenibilità e mobilità lenta; impegno nell’Unione europea per la costituzione di un Fondo Europeo Speciale per il turismo; armonizzazione di standard di gestione dei servizi di informazione, accoglienza e assistenza turistica, garantendo standard ma valorizzando le peculiarità regionali; aggiornamento della normativa e della regolamentazione turistica con un Testo Unico generale>>.

Da ciò deriva l’importanza strategica del turismo per la ripresa ed il conseguente sviluppo del nostro Paese.

La filiera del Turismo ha insito in sé il concetto di Rete d’Impresa. La “vacanza” (intesa nel suo concetto più ampio, ovvero nel modo di trascorrere i propri tempi di relax, più o meno lunghi) rappresenta di per sé un prodotto composto da diversi fattori, realizzati da singole aziende ed organizzati come prodotto unico finale. Una delle finalità del Laboratorio è data dalla possibilità di creare una rete che raggruppi dalle strutture turistiche alle società di servizi, dalle agenzie di viaggio alle realtà aziendali locali e commerciali, tutte le imprese che possono contribuire, appunto, al concetto/progetto “vacanza”.

Il settore Spettacolo (in cui può e deve essere compresa l’arte del cinema, caratterizzata da uno spettacolo proposto al pubblico sotto la forma di un film), con la sua grande varietà di prodotti, rappresenta un mondo composto di migliaia di micro e PMI, spesso legate a piccole nicchie di mercato, anche molto specifiche. La Rete d’Impresa – come sopra citata può rappresentare la soluzione ideale per queste imprese, al fine di ottimizzare i costi e, soprattutto, poter collaborare per progetti più ampi, aumentando la propria visibilità ed anche la propria produttività. Dalla produzione teatrale a quella cinematografica, dalla formazione alla ricerca del personale, non tralasciando la progettualità che può derivarne dalla collaborazione con le Film Commission Regionali per lo sviluppo del turismo attraverso il Cineturismo.

Il cineturismo (movie turism, movie induced tourism o movie tours in ambito anglosassone) è una forma di turismo di chi si reca in visita alle location cinematografiche e televisive, ossia i luoghi utilizzati per le riprese di un film o di una serie televisiva. Il cineturismo è una delle tante nicchie del grande mercato turistico caratterizzata da un'utenza che si reca in visita alle location cinematografiche e televisive, ossia i luoghi utilizzati per le riprese di un film o di una serie TV.

L’attenzione del pubblico sui luoghi del cinema mediante anche una mostra fotografica risale agli anni Quaranta e, in particolar modo, ad una trovata statunitense dell’epoca, con cui si è iniziato a promuovere un territorio attraverso la realizzazione di un film: registi e cast hanno diritto a incentivi tecnici e logistici, a contributi spesso a fondo perduto e a vere e proprie sessioni di orientamento nel mondo amministrativo locale, dando in cambio la garanzia che la sede ospitante benefici di un ritorno superiore al proprio investimento. L’organizzazione suddetta ha un nome: Film Commission.

Il Cineturismo può rivestire una grande importanza per la promozione turistica del territorio: alcuni studi dicono che ben 100milioni di viaggiatori, soprattutto inglesi ed americani, hanno abbinato la loro vacanza ad una visita ai set cinematografici.

In Italia sono presenti più di 1700, e partendo dalla curiosità di rivivere le più famose scene dei film, il turista ha la possibilità di conoscere un territorio, la sua cultura, le tradizioni, i prodotti tipici, le bellezze artistiche e storiche.

Il Cineturismo diventa quindi strumento di promozione del territorio, anche attraverso pacchetti turistici tematici che includono i “Movie tours”, che vanno ad incrementare l’offerta turistica tradizionale, aumentando anche i giorni di permanenza dei turisti.

Il trend, sviluppatosi prima a livello internazionale, è fortemente in ascesa anche nel nostro paese e dimostra che il cinema può dare una forte spinta al turismo, oltre a promuovere la riqualificazione del territorio: grazie anche alla pressione mediatica, richiama numerosi turisti verso certe destinazioni che magari non avrebbero mai visitato altrimenti, ampliando anche il target di riferimento.

Ovviamente, per diventare meta di cineturismo è necessario che il territorio sia presente in un film, ecco perché esiste la BILC (Borsa Internazionale della Location e del Cineturismo) che ha, tra gli altri, anche il compito di presentare le potenziali location a registi, scenografi e produttori.

A Procida è possibile ripercorrere i luoghi del famoso film di Massimo Troisi; nel 2003, la Pro Loco ha organizzato il primo tour “L’isola del Postino”, allo scopo di promuovere il cineturismo sull’isola, sempre nell’ambito di un turismo eco-sostenibile, ottenendo un grande successo. Ma l’isola di Procida ha avuto un grade importante riconoscimento: è la Capitale italiana della cultura 2022.

Ma se in passato gli impatti del cinema sul turismo si producevano quasi del tutto spontaneamente, oggi sono sempre di più le location che si sono dotate di apposite Film Commission con lo scopo di promuovere, insieme a Tour operator ed enti territoriali pubblici e privati, la propria area geografica come scenario del maggior numero di film. In Italia ben 19 Film Commission rappresentano il motore principale del cineturismo sostenendo lo sforzo economico di un numero sempre maggiore di pellicole girate sui propri territori oltre a porsi come referenti essenziali per la logistica e l’organizzazione delle produzioni cinematografiche.

Ma il cinema può anche diventare spunto per creare nuove forme di fruizione del turismo come la Movie Map, un supporto cartaceo o elettronico che segnala le location cinematografiche di un determinato territorio corredato da una serie di informazioni riferite ai film girati. Una simbiosi tra cinema e turismo può rappresentare un’efficace exit strategy in tempi di crisi e di tagli alla cultura e sarebbe un’occasione mancata non sfruttare appieno queste potenzialità. Non c’è da stupirsi, allora, che quello delle produzioni cinematografiche sia diventato, per chi si occupa di promozione del territorio e destination marketing, uno strumento d’oro: lo dimostra il fiorire, fuori e dentro l’Italia, di festival cinematografici anche piccoli e indipendenti e di film commission che hanno come obiettivo, appunto, attrarre produzioni e set cinematografici. Un film girato sul territorio del resto può avere un indotto non indifferente, dal momento che, semplificando, attrae tecnici, operatori e attori già in fase di lavorazione, rappresentando un’opportunità economica, e si pensi, a tal proposito, alle strutture ricettive per esempio; può generare nuove opportunità di lavoro e, più in generale, contribuisce a far conoscere a rafforzare l’immagine del territorio, in un’operazione spontanea di marketing territoriale; secondo dati più recenti (quelli di un portale di viaggi come Expedia), anche una città come Napoli avrebbe registrato, nel secondo trimestre del 2019, un incremento della domanda turistica di più del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche grazie a due prodotti culturali come Gomorra e L’amica geniale.

Finalità

Le attività specifiche riguarderanno:

- Ricerca scientifica e didattica interna al Dipartimento di Scienze Giuridiche con insegnamenti ed attività giuridiche (master, corsi di formazione, seminari, convegni, summer o winter school) anche in convenzione con altre Università, centri di cultura e ricerca italiani e stranieri;

- Elaborazione di ricerche, progettazione e consulenza conto terzi;

- Attività di consulenza sia per Enti istituzionali che per società private;

- Supporto alle attività di registrazione e gestione di brand, marchi e brevetti;

- Elaborazione di progetti per lo sviluppo ed innovazione dei brand, che permettano di individuare le risorse anche economiche dirette al settore turismo attraverso la predisposizione di Project financing;

-Organizzare formazione obbligatoria annuale, animare Conferenze e seminari nazionali ed internazionali nei quali gli studiosi e gli attori territoriali possano scambiare le proprie conoscenze;

- Partecipazione alle grandi fiere internazionali e promuovere l’immagine della nostra Università;

- Istituire e rendere operativo un Osservatorio turistico provinciale permanente quale strumento di supporto e gestione della politica del turismo che possa rappresentare il perno per una rete di relazione tra i diversi operatori al fine di creare le condizioni per un processo di integrazione tra Enti e le varie organizzazioni presenti sul territorio e sviluppare modelli di sinergia e regole di comportamento tra pubblico e privato che consentano uno stretto coinvolgimento degli operatori privati nelle fasi decisionali ed attuative della politica provinciale del turismo mediante accordi e strumenti di programmazione negoziata. La cooperazione pubblico/privato permetterà di superare la tendenza a trasferire sul pubblico tutti i costi di intervento dei quali i privati sono i primi e diretti beneficiari.

Attività

Il laboratorio, attraverso incontri e seminari, si pone quindi come punto di ricerca privilegiato della legislazione e della giurisprudenza interna ed internazionale.

Mediante l’analisi di case-studies, realizzazione di dossier sulla materia in continua evoluzione in grado stimolare il sorgere di spunti riflessivi e proficui dibattiti, il laboratorio si prefigge di offrire una puntuale disamina dello “stato dell’arte” al fine specifico di contribuire alla formazione universitaria e post - universitaria, creazione di progetti, ed essere attrattore anche di finanziamenti nazionali o a carattere regionale e ciò attraverso la sinergia con il Ministero del turismo, ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, l’Assessorato Regione Campania al Turismo, l’Agenzia Regionale Campania Turismo, Film Commission Regione Campania.

Il workshop, dunque, mira alla corretta definizione di una cultura giuridica articolata, in linea con l’obiettivo di porsi quale fucina per la formazione di figure professionali, anche di posizione apicale, che il nuovo contesto economico e giuridico richiede.

Sede

Considerata le affinità progettuali con il Laboratorio LI.GO.GI. che ha sede presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche - Edificio C - il Laboratorio DiTaS che andrà a costituirsi avrà in comune la sede. Sono presenti n.18 postazioni informatiche per attività di ricerca, stampa e consultazione banche dati on line d’Ateneo.

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