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Mauro CAPUTO Projects
MODELLI DI ADOZIONE DELL'OPEN INNOVATION NEI SETTORI SCIENCE BASED
La definizione dei modelli di adozione dell’open innovation nella dimensione pecuniaria parte dalla definizione delle transazioni nel mercato dell’innovazione: ricavi e costi legati a ricerca e sviluppo e gestione della proprietà intellettuale, nonché nuovi investimenti e disinvestimenti di intangibili.Ricavi e costi possono essere suddivisi in tre ampie categorie: 1) costi per lo sviluppo congiunto, sostenuti nell’ambito di accordi di collaborazione di lungo periodo, 2) ricavi e costi per la vendita o l’acquisto di servizi di R&D, 3) ricavi e costi di out-/in-licensing e royalty. Si considera, poi, una voce di solo ricavo: 4) sussidi e contributi forniti da enti locali, nazionali o comunitari per le attività di R&D sotto forma di finanziamenti alla ricerca e credito d’imposta.I nuovi investimenti ed i disinvestimenti di intangibili possono avvenire sia separatamente, con riferimento ad uno specifico intangibile, che nell’ambito di fusioni ed acquisizioni (BCMA). In particolare, si definiscono tre ampie classi di intangibili: 1) ricerca e sviluppo, 2) proprietà intellettuale, 3) goodwill. Le prime due categorie hanno una chiara connotazione nell’ambito dell’innovazione. Con riferimento al goodwill, data la sua definizione di “beneficio economico futuro derivante dagli asset che non possono essere identificati individualmente e riconosciuti separatamente dall’impresa” (IFRS 3) è possibile identificare tale figura con gli skill, il know-how e le capacità tecniche ed organizzative della forza lavoro. L’open innovation può essere allora definito come un fenomeno quadri-dimensionale caratterizzato da ricavi, costi, disinvestimenti e investimenti. Definito un indice di intensità di apertura per ciascuno dei quattro elementi (es. ricavi da open innovation su ricavi totali dell’impresa), è possibile rappresentare ciascun impresa come un punto nello spazio R^4, la cui distanza dall’origine rappresenta il grado di apertura dell’impresa stessa.Il framework di misurazione sviluppato è stato applicato ad un campione di 288 imprese science based, nei settori bio-farmaceutico e dell’hardware, al fine di definirne il grado di apertura. Le imprese sono state estratte da The EU Industrial R&D Investment Scoreboard e suddivise in cinque segmenti: biotech (BIO), farmaceutica (PH), semiconduttori (SC), computer hardware & office equipment (HW) e telecommunication equipment (TLC). Dall’analisi dei dati è emerso che le imprese biotech sono quelle che mostrano il grado di apertura maggiore nel campione e che l’apertura è direttamente correlata all’intensità di R&D, inversamente correlata alla dimensione aziendale.L’analisi successiva sarà volta a definire i modelli di adozione dell’open innovation, analizzando il peso delle diverse voci di ricavi, costi, nuovi investimenti e disinvestimenti. Dal punto di vista teorico è possibile definire cinque modelli di open innovation: 1) modello collaborativo, quando prevalgono costi o ricavi da collaborazione nell’ambito di progetti di sviluppo congiunto, 2) modello di outsourcing, quando prevalgono costi o ricavi legati alla vendita di servizi di R&D, 3) modello di licensing, quando prevalgono costi o ricavi di licenza di proprietà intellettuale, 4) modello di trading, quando prevalgono le acquisizioni e le dismissioni di singoli intangibili, 5) modello di incorporazione, quando prevalgono le acquisizioni di intangibili nell’ambito di fusioni e spin-in. Nella realtà aziendale è possibile aspettarsi che le imprese non conseguano modelli puri, ma piuttosto utilizzino modelli ibridi che nascono dalla combinazione di due o più dei precedenti.Analizzare tali modelli e comprendere quali sono i fattori discriminanti - in termini di caratteristiche del prodotto e del processo di sviluppo prodotto - che determinano l’adozione di un modello rispetto ad un altro sarà l’oggetto della presente ricerca.
Department | Dipartimento di Ingegneria Industriale/DIIN | |
Principal Investigator | CAPUTO Mauro | |
Funding | University funds | |
Funders | Università degli Studi di SALERNO | |
Cost | 6.959,77 euro | |
Project duration | 11 December 2013 - 11 December 2015 | |
Research Team | CAPUTO Mauro (Project Coordinator) CAMMARANO ANTONELLO (Researcher) CORDOVA Maria Federica (Researcher) DE MARTINO VALERIO (Researcher) LAMBERTI EMILIA (Researcher) MACCARIO DANIELE ANIELLO (Researcher) MICHELINO Francesca (Researcher) SALVATORI MAURIZIO (Researcher) |