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Settimio FERLISI Progetti

EDUCAZIONE AL RISCHIO DA FRANA: RISCHIO CALCOLATO, RISCHIO PERCEPITO, SISTEMI DI ALLERTA E RESILIENZA

La resilienza di una comunità di fronte al rischio legato a calamità naturali, ed in particolare a disastri dovuti a fenomeni franosi, è strettamente connessa alla partecipazione delle persone ai processi decisionali che lo definiscono ed alla condivisione degli obiettivi del sistema di gestione del rischio. Il presente progetto di ricerca si pone l’obiettivo di inquadrare l’educazione della popolazione sulle problematiche legate ai fenomeni franosi, ed al rischio ad essi connesso, all’interno di un approccio alla gestione del rischio che consideri esplicitamente l’importanza del ruolo giocato dal rischio percepito e dalla resilienza delle comunità in situazioni di emergenza. Tale obiettivo parte dal presupposto che l’educazione al rischio non può prescindere da politiche di inclusione della popolazione nel processo decisionale, in quanto la mera trasmissione di conoscenza non genera, da sola, responsabilità e condivisione, elementi essenziali per garantire l’efficienza di qualsiasi sistema di gestione del rischio. È necessario, pertanto, convertire l’approccio sequenziale tipico di un processo di gestione del rischio, in cui i cittadini entrano in gioco solo nella parte finale, in un approccio circolare, in cui sia la percezione del rischio che l’educazione al rischio sono contemporaneamente presenti all’inizio ed alla fine del processo. In questo modo, i cittadini si trasformano da fruitori passivi del sistema in attori e co-gestori responsabilizzati. La percezione del rischio da frana è influenzata dal metodo con il quale le decisioni prese a seguito di processi di analisi e zonazione sono implementate. L’ipotesi di lavoro è che quanto maggiore è la distanza tra la popolazione e gli enti gestori del processo di gestione del rischio, tanto maggiore è la differenza tra rischio calcolato e rischio percepito, tanto più è necessaria la partecipazione attiva delle persone che vivono in situazioni di rischio, tanto più importante è il ruolo dell’educazione. La presente ricerca si focalizzerà sull’analisi di tali tematiche con riferimento a sistemi di allerta utilizzati come strumenti di mitigazione passiva del rischio (early-warning systems) per fenomeni franosi innescati da eventi estremi di pioggia. I sistemi di allerta per frane innescate da pioggia sono basati su tre elementi essenziali: la misura e la previsione della pioggia, la definizione di soglie di allerta e di allarme, la definizione e l’attuazione di procedure di evacuazione per la popolazione. In merito al terzo elemento, il buon funzionamento del sistema, ovvero la sua efficacia nel ridurre il rischio durante le situazioni di emergenza, dipende inevitabilmente dal comportamento delle persone durante le situazioni di emergenza, a sua volta indissolubilmente legato alla loro percezione del rischio. Partendo dallo studio di questa percezione, dal confronto con il rischio calcolato e dall’analisi del comportamento delle persone in situazioni di emergenza, la ricerca si propone di sviluppare una procedura innovativa per la definizione dei sistemi di allerta che porti in conto il grado di fiducia della popolazione sulle prescrizioni del protocollo del sistema di allerta e che utilizzi l’inclusione nel processo decisionale della popolazione come elemento essenziale delle politiche di educazione al rischio.

StrutturaDipartimento di Ingegneria Civile/DICIV
Tipo di finanziamentoFondi dell'ateneo
FinanziatoriUniversità  degli Studi di SALERNO
Importo4.335,79 euro
Periodo7 Novembre 2014 - 6 Novembre 2016
Gruppo di RicercaCALVELLO Michele (Coordinatore Progetto)
CUOMO Sabatino (Ricercatore)
FERLISI Settimio (Ricercatore)