Annamaria Giulia PARISI | Progetti
Annamaria Giulia PARISI Progetti
TEORIA DELL¿INTERPRETAZIONE E RAPPORTI COL DIRITTO DELL¿UNIONE EUROPEA: IL RUOLO DEL GIUDICE NELLA PROMOZIONE DEI VALORI COSTITUZIONALI
La Corte di giustizia ha elaborato la propria concezione dei rapporti fra norme dell’Unione e norme nazionali soprattutto in due sentenze rese a titolo pregiudiziale. Nella sentenza Costa (CGUE, 15.7.1964, causa C- 6/64, Costa) la Corte osserva che, istituendo la Comunità europea, gli Stati membri hanno limitato, seppure in ambiti circoscritti, i loro poteri sovrani, e ne deduce l’impossibilità per gli Stati stessi di far prevalere, contro un ordinamento giuridico da essi accettato a condizione di reciprocità, un ulteriore provvedimento unilaterale che potrebbe "essere opponibile all'ordine comune”. Il fondamento teorico della preminenza delle norme sovranazionali non è individuato in un rapporto di prevalenza gerarchica, ma è tratto dalla costruzione della Comunità come ente superiore, le cui regole si impongono per forza propria sulle norme interne di qualsiasi rango. Infatti, "se il diritto nato dal Trattato rinvenisse un limite in qualsiasi provvedimento interno verrebbe a perdere il proprio carattere comunitario, invalidando il fondamento giuridico della stessa Comunità". Nella successiva sentenza Simmenthal (CGUE, 9.3.1978, causa C-106/77, Simmenthal) la Corte precisa che le disposizioni del Trattato e gli atti delle istituzioni, qualora siano direttamente applicabili, nei loro rapporti col diritto interno degli Stati membri hanno l’effetto - ipso iure - di rendere inapplicabile, per il fatto stesso della loro entrata in vigore, qualsiasi disposizione contrastante della legislazione nazionale preesistente, ed in quanto divenute ormai parte integrante dell’ordinamento giuridico vigente nel territorio dei singoli Stati membri - con rango superiore rispetto alle norme interne - di impedire la valida formazione di nuovi atti legislativi nazionali con esse incompatibili. Successivamente la giurisprudenza della Corte ha sancito l’obbligo dei giudici nazionali di non applicare le norme dello Stato che, pur senza risultare direttamente in contrasto con quelle comunitarie inerenti alla fattispecie, ne impedissero l'effettività.La ricerca evidenzierà come il rapporto tra Corte di giustizia dell'Unione europea e Corte costituzionale si è sviluppato essenzialmente sul piano del rapporto tra ordinamenti. Il giudice delle leggi, in un percorso durato più di un trentennio e non ancora concluso, ha mantenuto un approccio rigorosamente dualistico e, come si rileverà, attraverso una giurisprudenza segnata da chiarimenti, integrazioni successive e revirement, ha infine di fatto orientato l'interprete comune verso l'attuale totale accettazione della tesi della prevalenza del diritto comunitario su quello interno, seppure con taluni "distinguo". Dunque il contrasto radicale tra le due Corti si è via via attenuato, talché la Consulta nelle sue pronunce più recenti si è progressivamente allineata alla ricostruzione del rapporto tra fonti sovranazionali e fonti interne così come costantemente ribadito dalla Corte di giustizia. Il concetto di interpretazione conforme al diritto dell’Unione europea acquista un significato diverso da quello concernente il rapporto fra Costituzione e norma interna, laddove mira a salvaguardare l’unità e la coerenza dell’ordinamento: nel caso dell’ordinamento integrato, l’interpretazione adeguatrice è invece quella che consente di interconnettere disciplina interna e disposizione sovranazionale e in tale ambito rappresenta la fisiologia, un momento necessario e fondamentale del processo di integrazione interordinamentale.Si potrà, quindi, affermare che “le norme giuridiche vivono nell'interpretazione che ne danno gli operatori del diritto, i giudici in primo luogo”, nella consapevolezza del fatto che il diritto, e soprattutto i diritti, sono anche il frutto dell'interazione essenziale di due formanti: le fonti e la giurisprudenza delle Corti.
Struttura | Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione/DISUFF | |
Responsabile | PARISI Annamaria Giulia | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.136,00 euro | |
Periodo | 20 Novembre 2017 - 20 Novembre 2020 | |
Proroga | 20 febbraio 2021 | |
Gruppo di Ricerca | PARISI Annamaria Giulia (Coordinatore Progetto) RICCIO Giovanni Maria (Ricercatore) SCIANCALEPORE Giovanni (Ricercatore) |