Antonio MARTONE | Progetti
Antonio MARTONE Progetti
LA PRODUZIONE DELL'UOMO
Si cercherà di illustrare in che senso il denaro sia l’unica forma adatta ad un tempo che tende a rifiutare tutte le forme istituzionali. Il denaro nel suo immenso potere di astrazione, si presta ad assumere tutte le forme e a servire tutti i padroni. Si assiste inoltre ad una radicale/totale cancellazione delle identità sociali. Fine delle appartenenze sul piano socio-politico e fine delle identità individuali. Dal punto di vista simbolico, di conseguenza il denaro costituisce la legge del mondo – una legge che non ha niente a che fare con i connotati tradizionali che l’hanno sempre contraddistinta. Il denaro, in quanto legge, non vieta nulla; al contrario, esso include, permette a tutti l’ingresso nella dimensione del bene, della civiltà e più in generale della vita. Esso invece esclude soltanto chi non lo eleva a sua divinità individuale. Soltanto costoro subiscono infatti l’interdetto della sua legge. Chi non riconosce la legge del denaro rimane in uno stato minoritario di mera eteronomia – lontano dall’emancipazione e dalla (presunta) soggettivazione (di massa) che il denaro invece permette. Il risultato tuttavia è che il denaro – considerato all’interno dei contesti di deregulation e di marketing generalizzato - non mira all’emancipazione degli uomini (a farli diventare cioè autonomi nella loro uguaglianza e uguali nella loro autonomia), ma punta viceversa a tenerli in uno stato di costante minorità. In secondo luogo, la ricerca mira a mettere in evidenza in che senso la vita dell’Occidente contemporaneo oscilli fra due dimensioni opposte: una velocizzazione senza precedenti dell’esperienza che si contrappone ad una dimensione intima di tipo estatico - direi perfino ipnotico. L’esperienza non è più strutturata in modo da creare elementi relazionali mediati dal linguaggio o dalla condivisione razionale. Essa è viceversa costruita quotidianamente (senza che la potenza d’intervento del singolo possa agire più di tanto) sulla base di un inaridimento progressivo dello spazio pubblico, vissuto sempre più in maniera convulsa meramente strumentale, a cui si contrappone una dimensione privata nella quale il senso reale è l’assoluta mancanza del senso. Tale mancanza si concretizza nell’esigenza insopprimibile di emozioni estreme - il desiderio insegue la propria soddisfazione piena, la propria saturazione integrale. Entrano all’interno di tale orizzonte esperienze che hanno a che fare con la perdita della coscienza espressa a tutti i livelli. L’uso di narcotici e di alcool, la pratica di esperienza sessuali che hanno rinunciato alla dimensione dell’erotismo relazionale per permanere all’interno di una sfera di esperienza ultraindividualistica attraverso la quale l’immagine oscena dei corpi fa tutt’uno con lo zapping che ne controlla orgiasticamente la visione. In questo orizzonte, uno spazio particolarmente importante è gestito dalla pubblicità. Non è possibile interrogarsi sul discorso del capitale contemporaneo senza porre adeguata attenzione alla questione del tentativo operato dai pubblicitari di inoculare nella mente dei cittadini/consumatori l’immagine ingannevole di prodotti che promettono di riempire il vuoto costitutivo all’interno del quale si agita l’individuo contemporaneo. Il mito delle sirene, presente nel XII canto dell’Odissea, è magnifico ed esemplare – forse nessun altro mito più di quest’ultimo è stato capace di esprimere con tanta forza il rapporto perverso che la pubblicità intrattiene con la mente degli uomini contemporanei. Questi infatti, soggettivati all’interno di un desiderio eteronomo (e dunque oggettivati), espongono la loro fragile identità al bisogno incessante di identificazione con un desiderio che le sirene collocano al di fuori e oltre l’Io. Irresistibile perché tale richiamo non è un canto qualsiasi ma è esattamente il proprio canto. Quello che coincide con il proprio desiderio più intimo. Proprio ma esterno a qualsiasi soggettivazione critica e consapevole.
Struttura | Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione/DISPC | |
Responsabile | MARTONE Antonio | |
Tipo di finanziamento | Fondi dell'ateneo | |
Finanziatori | Università degli Studi di SALERNO | |
Importo | 1.600,00 euro | |
Periodo | 11 Dicembre 2013 - 11 Dicembre 2015 | |
Proroga | 11 dicembre 2016 | |
Gruppo di Ricerca | MARTONE Antonio (Coordinatore Progetto) |