Giuseppe DE SIMONE | Projects

Il mondo dei social game e quindi dei videogiochi richiede capacità interpretative e attentive, tali da generare nel videogiocatore abilità cognitive complesse trasferibili in altri contesti, come la scuola. Giocare ai video game significa parlare la lingua dei Mobile Born (Holland, 2013) e dei digitods (Leathers, 2013). Questo tipo di tecnologia e in modo particolare quelle piattaforme di social

Partendo dalla consapevolezza del rilievo che l¿attività fisica assume per la popolazione generale e della necessità che tutti dovrebbero poter praticare attività fisica, utilizzando approcci che tengano conto delle diverse esigenze e inclinazioni, lo studio si propone di elaborare modelli di attività fisica adattata in grado di rispondere ai bisogni speciali di movimento di soggetti in particolar

La ricerca si fonda sulla relazione tra infanzia e tecnologia touch screen. Essa si propone di osservare le pratiche di mediazione parentale durante la prima infanzia; di analizzare come i bambini usano i dispositivi touch e i profili d¿uso; di attivare percorsi didattici di literacy, numeracy e problem solving al fine di ipotizzare un framework di media education nel contesto didattico della prim

La prima fase della ricerca-azione si configura come una indagine esplorativa e si propone di indagare in che modo la tecnologia viene vissuta e utilizzata dalla famiglia e conseguentemente il ruolo di mediazione che assolve rispetto ai propri figli, per cui si prevedono strumenti quantitativi e qualitativi (questionari, focus group e osservazioni videoregistrate). La seconda fase della ricerca s

Il progetto si propone di progettare, realizzare e testare un serious-game didattico finalizzato a favorire lo sviluppo della capacità di Perspective Taking in studenti frequentanti la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.